Rapiti dieci operatori umanitari di una ong

Niger colpito di nuovo dalla violenza

Militari nigerini durante un’esercitazione (Reuters)
26 giugno 2020

Almeno dieci operatori umanitari sono stati rapiti nel sud-ovest del Niger, vicino al confine con il Burkina Faso da uomini armati non identificati. A darne l’annuncio è stata la stessa Ong, Apis, per la quale le vittime del sequestro lavorano. La notizia è stata confermata anche da fonti di sicurezza, citate dai media locali. Al momento però nessun gruppo ha rivendicato la responsabilità dell’attacco, che ha avuto luogo mercoledì scorso, mentre gli operatori umanitari, tutti locali, distribuivano aiuti alimentari nel villaggio di Bossey Bangou.

«Gli aggressori sono arrivati a bordo di motociclette ordinando agli operatori di seguirli», ha dichiarato un dipendente. L’Apis sta collaborando con il Programma alimentare mondiale (Pam) dell’Onu, per rispondere all’emergenza causata dall’epidemia di coronavirus.

La zona di confine tra il Niger e il Burkina Faso, nel Sahel, è teatro di frequenti attacchi di gruppi jihadisti legati al sedicente Stato islamico e ad al Qaeda. Mali e Burkina Faso sono i più colpiti, ma il Niger è stato anch’egli spesso bersaglio della violenze. Negli ultimi mesi i miliziani hanno, difatti, intensificato la loro presenza nella regione del Sahel e gli attacchi ai gruppi di aiuto e ai loro lavoratori sono un evento sempre più comune nella zona.