In Myanmar drammatico aumento delle violenze contro i minori

La guerra dei bambini

(FILES) In this file photo taken on May 24, 2020, a girl holds a baby at the Aung Mingalar ...
24 giugno 2020

Nonostante gli appelli urgenti per un cessate il fuoco globale lanciati dalle Nazioni Unite per rafforzare gli sforzi contro la pandemia di covid-19, in Myanmar la violenza contro i bambini a causa del conflitto armato nella parte centrale dello Stato del Rakhine è in forte aumento. Nei primi tre mesi del 2020 il numero di bambini uccisi o mutilati a causa delle violenze è aumentato di sei volte rispetto ai tre mesi precedenti. Questo l’allarme lanciato oggi da diverse ong attive sul terreno.

Secondo diverse fonti di monitoraggio — sottolineano le ong — tra gennaio e marzo di quest’anno solo nella zona centrale del Rakhine 18 bambini sono stati uccisi e 71 sono rimasti feriti o mutilati, rispetto ai tre bambini uccisi e ai dodici feriti tra ottobre e dicembre del 2019.

Numeri che fotografano un drammatico aumento delle violenze in appena tre mesi. Estorsioni, uccisioni e mutilazioni sono i tre principali abusi di cui sono vittime i bambini nel centro del Rakhine. La grave carenza di dati sulle violazioni nei confronti dei minori continua inoltre a rappresentare una grande sfida in tutto il Myanmar, dove intere aree, tra cui il nord Rakhine e gli Stati Chin al sud, rimangono in gran parte chiuse all’accesso degli osservatori indipendenti.

In queste aree — riferiscono le ong — il conflitto tra esercito e separatisti è divampato alla fine del 2018 e si è intensificato all’inizio di quest’anno, nonostante la crisi della pandemia.

Violenze di cui è la popolazione civile a sopportare il peso maggiore, in parte a causa dei ripetuti scontri con armi pesanti nelle aree popolate.

Anche il rapporto delle Nazioni Unite su bambini e conflitti armati, pubblicato la scorsa settimana, conferma «la natura diffusa delle gravi violazioni contro i bambini in Myanmar nel 2019».