Annullata la decisione di Trump di cancellare il programma a favore degli immigrati entrati irregolarmente nel paese da bambini

La Corte suprema Usa salva i “dreamers”

People hold signs and a woman raises her fist during a rally in support of the Supreme Court's ...
19 giugno 2020

La Corte suprema degli Stati Uniti si schiera con tro la decisione del presidente Donald Trump di porre fine al programma Deferred Action for Childhood Arrivals (Daca) per la protezione delle centinaia di migliaia di immigrati chiamati “dreamers” (sognatori).

La Corte suprema, massimo organo giurisdizionale americano, ha giudicato «arbitraria» e «capricciosa» la decisione dell'amministrazione repubblicana con il voto di cinque giudici su nove. Scritta dal presidente della Corte suprema, John Roberts, è stata condivisa dai giudici Ruth Bader Ginsburg, Elena Kagan, Stephen Breyer e Sonia Sotomayor.

Il Daca, o “rinvio per arrivi in età infantile”, è una politica di immigrazione americana che permette a persone che entrarono nel paese in maniera illegale quando erano bambini di ricevere un'azione di rinvio dell'espulsione della durata di due anni, rinnovabile rendendoli anche idonei per un permesso di lavoro. A partire dal 2017, circa 800 000 persone hanno potuto godere del Daca. Istituito dall'amministrazione Obama nel giugno 2012, il Daca era stato eliminato dall'amministrazione Trump nel settembre 2017. Ora la Corte suprema ha cancellato quella decisione.

La sentenza della Corte riguarda circa 649.000 immigrati, principalmente giovani adulti ispanici nati in Messico e in altri paesi dell'America Latina, attualmente iscritti al Daca che saranno protetti dalle espulsioni e potranno ottenere permessi di lavoro. La decisione della Corte suprema rappresenta quindi un duro colpo per la politica dell'immigrazione del presidente. Secondo la sentenza, il governo non ha dato una giustificazione adeguata per mettere fine al programma federale. In teoria, Trump potrebbe provare di nuovo a chiudere il programma ma è improbabile che l'amministrazione sia in grado di farlo in piena campagna elettorale.

Immediata la reazione del presidente alla sentenza via Twitter: «Queste decisioni orribili e politicamente motivate che escono dalla Corte suprema sono colpi di fucile in faccia a persone che sono orgogliose di chiamarsi repubblicani o conservatori» ha scritto Trump per poi aggiungere in un nuovo tweet: «Avete l'impressione che non piaccia alla Corte suprema?».

Anche l’ex presidente Barack Obama ha commentato la sentenza dicendosi «felice» per la decisione presa della Corte suprema. «Otto anni fa proteggemmo dall'espulsione i giovani cresciuti come parte della nostra famiglia americana. Possiamo sembrare diversi e venire da qualunque posto ma ciò che ci rende americani sono i nostri comuni ideali» ha twittato, invitando a «difendere quegli ideali» e ad eleggere il suo vice Joe Biden come prossimo presidente Usa e un Congresso democratico «che faccia il suo lavoro, protegga i Dreamer e crei un sistema davvero meritevole di questa nazione di immigrati».

«Speriamo che questa sentenza dia loro un po' di coraggio» ha detto lo speaker della Camera, la democratica Nancy Pelosi, invitando il Congresso a tornare alla legge originaria.