Un programma-inchiesta da sabato 27 giugno su Rai 3

«Chi credete che io sia?»

Don Massimo Granieri con la cantante Patti Smith
27 giugno 2020

C’è la storia di padre Davide, arrivato nel monastero cistercense al centro di Roma, proprio a due passi dalla stazione Termini, dopo un passato da tecnico informatico a Milano e il progressivo innamoramento per la vita monastica. Oppure quella di padre Paul, hippie sulle strade polverose d’America, poi sperimentatore teatrale e perfino barbone tra le fogne di Bucarest e di altre città del mondo, fino alla scelta del saio francescano e ora in un convento alle porte di Frosinone, da quella stessa terra che vide i suoi genitori emigrare oltre Oceano dopo la seconda guerra mondiale. E queste sono solo due delle otto storie, e precisamente quelle della prima puntata, di Chi credete che io sia?, un programma–inchiesta in onda ogni sabato, a partire dal 27 giugno, in seconda serata su Rai 3. Tutte storie di straordinaria umanità, lasciando a sacerdoti e religiosi la possibilità di raccontarsi senza inutili pruderie, con un canovaccio che segue per l’appunto il vissuto di vocazioni autentiche, in tanti ospedali da campo, con il divino che incontra continuamente l’umano.

Ed ecco allora il divino e l’umano di padre Gaetano, 35 anni trascorsi come cappellano nella trincea del carcere minorile di Roma, fino alla costruzione di una casa-famiglia per dare un’alternativa a quei ragazzi, con negli occhi lo sguardo immobile di uno dei primi detenuti che incontrò e che finì suicida dietro le sbarre.

Oppure la scelta di don Luigi, medico, con una vita apparentemente perfetta, sicuramente lineare, tra auto di lusso e vestiti sartoriali. Ma qualcosa manca in quella vita e così decide di tornare in ospedale, tra i bambini malati, ma da sacerdote.

E c’è chi la vocazione l’ha accolta in pieno a 70 anni, come don Giuseppe: un lungo matrimonio alle spalle, segnato dal dolore della malattia della moglie, accompagnata fino alla morte. Ed è proprio la consorte a riconsegnarlo, prima di morire, alla strada del sacerdozio cominciata da ragazzino e interrotta nel 1968, con la gioia però di essere anche “nonno Pino” per i tre nipotini. E c’è chi Dio l’ha incontrato in una canzone di Patti Smith: proprio quello che è successo a don Massimo, dall’adolescenza turbolenta, fatta di alcol e risse, musica punk e la strada, fino ad abbracciare il cammino che conduce al “sì” al Signore, portando con se un manifesto di Jimi Hendrix, appeso nella sua stanzetta da seminarista e ancora oggi su un muro della canonica.

E che dire poi di don Filippo? Laureato al Dams, il lavoro da giornalista, prima in giudiziaria e poi alla pagina degli spettacoli de «Il Resto del Carlino», una grande passione per la moto. Ad un passo dal matrimonio, capisce però che quel passo da fare è un altro: diventa “don” ma non abbandona le due ruote e oggi organizza moto-pellegrinaggi. Le strade del mondo le ha percorse anche don Saverio: militare per scelta dopo il servizio di leva, va in missione in Bosnia, ma qui sente forte la nostalgia di quel seminario che a 24 anni aveva lasciato per una ragazza. Torna, diventa prete e oggi è il responsabile del seminario per i giovani che poi diventano cappellani militari.

Chi credete che io sia?, prodotto dalla Hangar Tv, è un programma di Carla Mellidi, Gregorio Paolini e Pietro Raschillà, per la regia di Christian Letruria. (igor traboni)