La scienza delle previsioni e l’evoluzione delle epidemie

Straordinari incontri sotto la pioggia

Johann Heinrich Fussli, «L’anima di Tiresia appare a Odisseo» (1793)
08 maggio 2020

In «L’algoritmo e l’oracolo» di Alessandro Vespignani


È uno degli scienziati del momento Alessandro Vespignani. Professore di fisica e informatica alla Northeastern University di Boston e direttore del Network Science Institute, ha legato il suo nome alla scienza delle previsioni lavorando con un team fatto di biologi, scienziati, matematici e fisici per creare modelli di previsione che consentissero di far fronte all’epidemia di Ebola che ha colpito l’Africa occidentale nel 2004.

È uscito da pochi mesi il suo ultimo lavoro, L’algoritmo e l’oracolo (Milano, Il Saggiatore, 2020, pagine 198, euro 20) scritto con Rosita Rijtano, un saggio estremamente interessante che ricostruisce la storia della scienza delle previsioni, ne svela i meccanismi e i campi di azioni e, soprattutto, rivela il contributo quotidiano e, purtroppo, involontario, che noi diamo a questa scienza.

Certamente il libro è ricco di nozioni scientifiche, ma non è un mero saggio divulgativo; si tratta, piuttosto, del tentativo — perfettamente raggiunto — di infondere una maggiore consapevolezza delle conseguenze dell’uso quotidiano che facciamo della tecnologia ed è, inoltre, una finestra affascinante sul lavoro e sugli strumenti di quelli che, a tutti gli effetti, sono i moderni oracoli.

Azzeccatissimi i versi dell’Odissea in apertura del libro che richiamano il viaggio di Ulisse nell’Ade ad incontrare il vecchio Tiresia, l’indovino cieco capace di prevedere il futuro. Nell’antichità gli auguri erano figure dalla autorevolezza riconosciuta che venivano regolarmente interpellati anche dai sovrani prima di ogni impresa importante. E anche oggi, i nostri occhi sono rivolti ai modelli matematici che riproducono l’andamento del covid-19 e, proprio come Agamennone di fronte all’epidemia nel campo acheo, ci rivolgiamo a novelli Calcante che ci spieghino come il virus si muove, quando avrà il suo picco e, soprattutto, quando ci lascerà.

Quando guardiamo alla scienza delle previsioni, che riguardi la fondazione di una città, il controllo di una epidemia o semplicemente una previsione meteo, uno è il motore che spinge l’uomo: il desiderio di controllare gli eventi. Alessandro Vespignani ci conduce per mano in un viaggio nel mondo magico e inaccessibile degli algoritmi, smaschera le leggi, anche a noi ignote, delle direzioni che prendiamo quando camminiamo, del posto che decidiamo di occupare ad una cena, delle relazioni che stringiamo: i sistemi complessi e dei comportamenti collettivi nei sistemi sociali, questa la terminologia scientifica. E già questo basterebbe a lasciare il lettore stupito e affascinato.

Ma poi il saggio ci mostra come la ricerca dalla osservazione degli uomini si sia spinta oltre le colonne d’Ercole, con le intelligenze artificiali che imitano le nostre funzioni cognitive, con algoritmi che traducono il comportamento umano in formule. C’è di più. Apriamo lo smartphone e abbiamo continui suggerimenti: una crema in offerta che, guarda caso, ha proprio le caratteristiche che fanno per noi, alberghi in montagna proprio nella zona che piace a noi, l’ultimo libro giallo uscito in libreria, un aggiornamento continuo dei suggerimenti musicali su spotify. Come si spiega un così raffinato lavoro di marketing? Come è possibile conoscere i nostri gusti e prevedere le nostre scelte? Come può l’uomo, tutto ad un tratto, diventare così banale? Siamo proprio noi a fornire tutti i dati necessari.

Nel giro di pochi capitoli l’autore ci fa cogliere la rivoluzione copernicana nella scienza delle predizioni: se prima dovevamo essere inseguiti e osservati, adesso siamo noi che, digitando sulla tastiera per effettuare una ricerca, prenotare un volo o una vacanza, cercare su google i sintomi di una malattia, acquistare un libro, raccontiamo tutto di noi e consentiamo alle società di marketing delle grandi aziende di fornirci sempre l’offerta o il prodotto adatto a ciascuno. E fin dove può spingersi l’indagine di mercato è qualcosa che val la pena di leggere, e non di essere raccontato! Certo è, che ciò che oggi ci consente acquisti rapidi comodamente seduti a casa nostra, rivela anche chi siamo e permette di condizionare le nostre scelte future, allontanando, però, dalla nostra vista tutto ciò che è lontano dalle nostre corde, ingabbiandoci in gusti solo in parte definiti da noi. Senza dubbio, applicare la scienza delle previsioni allo studio dell’evoluzione delle epidemie ha dei risvolti positivi evidenti a tutti.

Il lettore sgranerà gli occhi di fronte alla ricostruzione delle tappe dello studio della epidemia di Zika in America latina provocata dalle zanzare, o anche della epidemia di Ebola. Tuttavia — e questo è il messaggio — la scienza delle predizione è entrata così visceralmente nelle nostre vite che non possiamo permetterci di ignorare la sua esistenza a lungo, non possiamo vivere nell’ignoranza beata e compiaciuta di come funzionano i dispositivi che sono diventati un prolungamento del nostro corpo.

È bene conoscere, ed è bene difendere la nostra libertà, combattere il rischio di lasciarci guidare in ogni nostra scelta nella consapevolezza che, se un algoritmo potrà dirci se pioverà o meno, non saprà mai dirci quanti straordinari incontri si possono fare anche sotto la pioggia.

di Angela Mattei