Nella Repubblica Democratica del Congo

La radio, il mezzo migliore per la didattica a distanza

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06 maggio 2020

La radio resta un mezzo indispensabile nei momenti di crisi, soprattutto nei Paesi in cui l’accesso a internet è difficile e riservato a pochi. Lo dimostra il programma per l’apprendimento a distanza per i bambini congolesi trasmesso dalla radio della missione Onu nella Repubblica Democratica del Congo. Le lezioni raggiungono gli studenti tramite le onde di «Radio Okapi». Il programma per l’apprendimento a distanza prevede inoltre che siano distribuiti dei kit di istruzione a tutti i 25 milioni di bambini congolesi in modo che possano continuare a seguire le loro lezioni nonostante la chiusura delle scuole a causa della pandemia da covid-19.

Il coronavirus ha dimostrato come ancora oggi nelle situazioni di emergenza la radio resta il mezzo più semplice ed efficace per raggiungere le persone in difficoltà. In Repubblica Democratica del Congo, così come in molti altri paesi africani, infatti, sono poche le persone che hanno accesso a internet, dunque nulla è più efficace della radio che ha invece una copertura nazionale. Neppure la televisione congolese arriva ovunque nel Paese.

In considerazione dell’emergenza educativa accentuata dal coronavirus, l’Unicef ha quindi contattato «Radio Okapi». «Hanno risposto immediatamente, molto entusiasti di questa idea. Si sono resi disponibili almeno due ore al giorno e alla fine ci hanno dedicato 15 ore a settimana, due ore dal lunedì al sabato e tre ore la domenica, il che è fantastico», dichiara Joelle Ayité, responsabile dell’ufficio Unicef per l’educazione in Congo. Radio Okapi si è impegnata a trasmettere sequenze didattiche sulle principali materie del ciclo primario, in particolare matematica, francese, lettura e scrittura, nonché educazione sanitaria, ambientale e di igiene. Per l’istruzione secondaria, l’accento è posto sulla matematica, il francese, la tecnologia, le scienze della vita e della terra e l’informatica.

«Questa iniziativa non solo manterrà gli studenti attivi, ma impedirà loro di perdere l’anno scolastico», ha dichiarato Willy Bakonga, ministro congolese dell’istruzione primaria, secondaria e tecnica. Oltre ai programmi educativi, la radio trasmette anche messaggi e programmi di prevenzione per il covid-19 per consentire ai bambini di acquisire conoscenze e pratiche che salvano la vita. «E la radio è importante — aggiunge Ayité — perché in realtà non raggiunge solo i bambini. Ai genitori piace sapere cosa ascoltano i bambini alla radio e spesso ascoltano con loro».

Dunque, attraverso questi programmi radiofonici, l’Unicef veicola una serie di messaggi per i genitori per ricordare loro il ruolo che svolgono in termini di benessere, salute, protezione, supervisione e monitoraggio dell’apprendimento, ma anche quando si tratta di giochi perché «stiamo parlando pur sempre di bambini e, nonostante la pandemia, è importante poter giocare con loro», aggiunge Ayité.

«L’istruzione è un diritto e il posto di un bambino è a scuola. L’apprendimento a distanza ci consentirà di offrire agli studenti l’opportunità di godere di questo diritto», ha affermato Edouard Beigbeder, rappresentante dell’Unicef nella Repubblica Democratica del Congo. Secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite, la principale preoccupazione dei bambini congolesi è di poter tornare a scuola e trovare i loro compagni di classe. «Questo rappresenta quasi tutta la loro vita. È l’ambiente amichevole che hanno in aula a rassicurarli, è la routine scolastica che gli manca» conclude Beigbeder. In attesa di poter dunque tornare in classe è previsto che il programma “Okapi Ecole” li accompagni per i prossimi 6 mesi.

di Anna Lisa Antonucci