La tradizionale colletta in Argentina

La generosità aumenta la speranza

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28 maggio 2020

Con il motto «La tua generosità aumenta la speranza» si svolgerà sabato 13 e domenica 14 giugno prossimi in tutte le diocesi argentine la tradizionale colletta promossa dalla Caritas nazionale. Quest’anno, per la prima volta nella storia, l’ente caritativo baserà la sua strategia di raccolta fondi sui social network e sulle piattaforme di donazione digitale, data la difficoltà di effettuare la raccolta attraverso una presenza fisica, a causa delle restrizioni decise per contenere il diffondersi del covid-19 che nel Paese sudamericano ha provocato, fino ad oggi, la morte di circa cinquecento persone, mentre gli infetti sono almeno 13.900.

Anche quest’anno la Caritas ha invitato i cittadini e i fedeli argentini a una collaborazione generosa che contribuisca, in questo particolare momento di emergenza sanitaria, a sostenere i centri di assistenza e di accompagnamento che si trovano nelle 3.500 parrocchie delle 66 diocesi del Paese. Anche se le buste e le urne per la raccolta delle offerte saranno a disposizione per quanti desidereranno avvicinarsi alle parrocchie e collaborare fisicamente nell’ambito di ciò che è permesso e con tutte le misure raccomandate dalle autorità governative, «la campagna 2020 — sottolinea una nota dell’ente caritativo cattolico — sarà in sintonia con l’attuale sistema di distanziamento sociale per evitare contagi. In questo senso, la Caritas cercherà di promuovere la diffusione del messaggio di solidarietà sui social network e sui media».

Secondo monsignor Carlos Tissera, vescovo di Quilmes e presidente della Caritas, in questo momento l’Argentina ha bisogno «di molte più risorse per così tante emergenze delle nostre famiglie e dei nostri fratelli in tutto il Paese, moltiplicate per la situazione causata dal coronavirus e per il conseguente impatto economico a tutti i livelli della società». Da qualche giorno, infatti, l’Argentina è tecnicamente in fallimento perché non è in grado di pagare i suoi debiti. Al riguardo, il governo sta cercando di trovare un accordo con i rappresentanti dei fondi di investimento.

«Viviamo in un momento senza precedenti — ha aggiunto il vescovo di Quilmes — in cui l’isolamento sociale, preventivo e obbligatorio ci impedisce di agire come ogni anno, come per esempio uscire per le strade e nei luoghi pubblici per promuovere la colletta. Allo stesso modo, l’assenza di studenti nelle scuole e dei fedeli nei luoghi di culto limita notevolmente i nostri modi consueti di motivare e incoraggiare la società in generale. Questo — ha spiegato il responsabile della Caritas — ci porta ad affinare la nostra ingegnosità per dare vita a tutti quegli strumenti che possano dare visibilità alla colletta».

Inoltre, il presule ha espresso soddisfazione per l’attaccamento a questa iniziativa benefica da parte delle famiglie. «La migliore pubblicità della colletta di solidarietà della Caritas — ha spiegato — è la distribuzione e il servizio che vengono offerti oggi nei quartieri e nelle città, in mezzo ai più bisognosi. Mostrare le azioni che vengono svolte attraverso le opere, lungi dall’essere vanagloriosi, deve essere un modo per esprimere la nostra fede. Non nascondiamo la luce delle buone opere, che ci fanno sentire lo scopo della nostra vita». Infine, il presidente della Caritas ha auspicato che l’attuale contesto sociale aggravato dalla pandemia possa migliorare. «Non lasciamoci sopraffare dai cattivi spiriti. Non lasciatevi vincere dal male. Al contrario, sconfiggete il male, facendo del bene».