All’udienza generale sulla preghiera il Papa invita a implorare la fine della pandemia per intercessione della Vergine

Con lo sguardo a Fátima

SS. Francesco - Udienza Generale 13-05-2020
13 maggio 2020

E ai fedeli polacchi ricorda l’attentato del 1981 a Papa Wojtyła


Nella «memoria liturgica della Madonna di Fatima... domandiamo a Dio, per intercessione del Cuore Immacolato di Maria, la pace per il mondo» e «la fine della pandemia». Al termine dell’udienza generale di mercoledì 13 maggio, svoltasi ancora una volta senza fedeli, il Papa ha ricordato la ricorrenza dell’apparizione della Vergine ai tre pastorelli alla Cova da Iria, per rilanciare la devozione alla Madonna — nel mese a lei dedicato — e affidarle gli auspici dell’umanità affinché si fermi la diffusione del contagio del coronavirus.

Nel saluto rivolto ai fedeli polacchi che — come tutti gli altri gruppi linguistici — hanno seguito la catechesi dedicata al tema della preghiera cristiana attraverso i media, il Pontefice ha anche fatto riferimento all’attentato del 1981 al suo predecessore Giovanni Paolo II, «che nella salvezza della sua vita vedeva l’intervento materno» della celeste Signora venerata nel santuario portoghese. In proposito ha anche annunciato per lunedì prossimo, 18 maggio, nel centenario della nascita di Papa Wojtyła, l’intenzione di celebrare la messa davanti all’altare della sua tomba. «Ringraziamo Dio di averci dato questo vescovo a Roma, santo vescovo, e chiediamo a lui che ci aiuti: — ha detto — che aiuti questa Chiesa di Roma a convertirsi e ad andare avanti».

Ai fedeli di lingua araba, invece, Papa Bergoglio ha spiegato che «la preghiera è il modo per comunicare e per ascoltare Dio»; perciò «con questo spirito» ha voluto accogliere «l’invito dell’Alto Comitato per la Fratellanza Umana a dedicare la giornata di domani, 14 maggio, alla preghiera, al digiuno e alle opere di carità». Da qui l’appello «a unirsi... come fratelli nel chiedere al Signore di salvare l’umanità dalla pandemia, di illuminare gli scienziati e di guarire i malati».

In precedenza, durante la quotidiana celebrazione del mattino nella cappella della Domus Santa Marta, il Papa aveva offerto la messa per il mondo dell’istruzione: «preghiamo oggi — ha esordito — per gli studenti, i ragazzi che studiano, e gli insegnanti che devono trovare nuove modalità per andare avanti nell’insegnamento: che il Signore li aiuti in questo cammino, dia loro coraggio e anche un bel successo», ha auspicato. All’omelia quindi ha incentrato la riflessione sul brano del Vangelo di Giovanni (15, 1-8) in cui Gesù ricorre all’immagine della vite e dei tralci.

L'omelia del Papa a Santa Marta

L'udienza generale