Celebrata in Argentina la festa di Nostra Signora di Luján

Come un’unica famiglia

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09 maggio 2020

A porte chiuse nelle chiese (per le restrizioni imposte dal coronavirus) ma con migliaia e migliaia di persone collegate sui social media in tutto il paese, l’Argentina ha celebrato ieri la festa della santa patrona, Nostra Signora di Luján. L’evento centrale si è svolto al santuario nazionale, distante una settantina di chilometri da Buenos Aires, dove l’arcivescovo di Mercedes-Luján, Jorge Eduardo Scheinig, ha presieduto la messa assieme al vescovo di San Isidro, Óscar Vicente Ojea, presidente della Conferenza episcopale argentina, e ai sacerdoti della basilica. «Fisicamente siamo pochissimi ma spiritualmente siamo davvero tutti», ha detto monsignor Scheinig, sottolineando i tanti «in comunione virtuale».

I morti e i malati, con i loro familiari, gli operatori sanitari, quelli alla ricerca di un vaccino, i più poveri, i senza tetto, gli anziani, i disabili, i genitori, i figli, le donne che subiscono violenza, i detenuti, i sacerdoti, le suore, i religiosi, i diaconi, tutte le province, tutte le città: «Ecco il popolo argentino, in particolare coloro che sono stati colpiti in questo periodo di pandemia. Ci sono tutti. E soprattutto — ha ricordato il presule — c’è il nostro caro Papa Francesco che in quella bellissima lettera che ci ha inviato qualche giorno fa ha detto: “Sarò con voi, come pellegrino spirituale e virtuale. La guarderò ancora una volta e, ancora una volta, mi lascerò guardare da Lei. Il suo sguardo infatti rinnova e dà forza”. In quell’incrocio di sguardi sentiamo tutti che le nostre vite stanno cambiando».

Per l’arcivescovo di Mercedes-Luján, «è un momento molto delicato nella vita della patria e dobbiamo stare insieme nel cuore di nostra Madre, María de Luján. Lei, piena di tenerezza, sempre, in ogni momento e in ogni circostanza, ci riceve tutti. Che nessuno rimanga fuori da questo incontro familiare». E dopo aver ricordato che «da quasi quattrocento anni questa piccola immagine dell’Immacolata Concezione» accompagna la nazione, ha concluso con una preghiera: «Chiediamole la forza per la vita di tutti i giorni e il coraggio di vivere come una nazione che desidera rinnovare la sua unità, in modo che con audacia, creatività e speranza possiamo superare questo momento di pandemia insieme e affrontare tutti i periodi a venire, che saranno senza dubbio difficili e pieni di sfide».