Linea A e Ferrovia Roma-Viterbo

Via Crucis in metropolitana

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09 aprile 2020

Quattordicesima stazione
 

Gesù è sepolto

Fermata Gemelli

Arrivato al Gemelli, il viaggio è quasi alla fine
ed io mi preparo per l’ultima tappa.
La pioggia ormai se n’è andata e vedo
già meglio le luci
ed i muri serali.
Per molti questa fermata vuol dire
andare a trovare ammalati, sperare
momenti migliori.
Vuol dire andare a vedere un amico
che in casa non ci aspetterà più.
Vuol dire scoprire la vita, la mia e di tutti,
nelle Mani di Qualcuno più grande di noi,
avvolto
in un forte mistero.
Fu un grande mistero il sepolcro riempito
dal corpo di Cristo,
bendato e fasciato dal lino.
Com’è grande oggi il mistero di una cassa
di legno richiusa
sul corpo di un uomo.
È un colpo nel cuore.
Sì, la pietra che chiuse la stanza fu un colpo a
Giovanni.
A Nicodemo, a Giuseppe e alle donne.
Nel cuore della Madre fu un colpo diverso.
Sapeva,
L’avrebbe rivisto.
Il dolore dell’uomo è attraversato
in pienezza dal dolore
del Figlio di Dio.
Si è chiusa la porta un momento, si è entrati
nel vuoto assoluto,
lo spazio tremendo della non esistenza.
Ma è solo un momento.
L’amico l’amico vedrà, lo sposo la sposa,
il figlio la madre.
Il treno corre troppo veloce e mi accorgo
che il viaggio
che sto ora compiendo
è segno ed icona del dolce ritorno
alla casa del Padre.
Scopro nei volti umani un’attesa segreta, a tratti
segnata da drammi.
Non temo più il buio e, mentre la sera
si riempie di stelle,
intravedo la luce.
Di un Sole che sorge.

Epilogo
 

Fermata monte mario

(Nel tempo del coronavirus)

Il mio piccolo viaggio è finito.
Esco di nuovo — nel punto più alto di Roma —
e intraprendo a piedi la strada di casa.
In realtà... il tragitto iniziato quest’anno,
in mezzo alla folla
e ai rumori,
si è pian piano svuotato di gente, di incontri,
di sguardi,
se non nella mente e nel cuore...
Nella nostalgia strana di questo tempo strano,
c’è il desiderio perfino di trovare di nuovo
la metro di Roma stracolma,
mentre invece è silente ed è vuota.
Vuota
è la strada,
vuota la chiesa,
vuota la piazza che mi introduce a casa.
Ma mai così pieno è stato
il mio sguardo...
e mi ritrovo a pregare per tutti i passeggeri
del mondo e del tempo,
centinaia di storie e di volti mai visti.
E a tutti vorrei dire una parola, che faccia
ardere i nostri cuori.
Mi ritrovo allora a pensare
ad un altro cammino,
raccontato da Luca.
Vedo due uomini che si sono fermati,
mentre scende il buio della notte.
E la loro insistenza rivolta al terzo Viandante:
“Resta con noi perché si fa sera” (Lc 24,29)
Li vedo seduti alla mensa.
E Lui spezza il Pane.
Allora si apriranno gli occhi
a tutti i viandanti del mondo:
“Davvero il Signore è risorto!” È vivo, è presente.
È nostro Amico e Compagno di viaggio,
anche nel buio di questo momento,
com’è buio là sotto, nel tunnel di un treno.
Sì, verremo ancora alla Luce — come
ad una prossima fermata —
e sarà già Paradiso, quando, scendendo, saliremo.
Cammineremo nelle nostre vie
e finalmente gusteremo il sapore del Pane,
di Casa
e dell’Abbraccio, che tanto ci manca.

Resta con noi, Signore,
perché anche nel tunnel buio,
possiamo trovare
la tua Luce

di Paolo Ricciardi
Vescovo ausiliare di Roma