Linea A e Ferrovia Roma-Viterbo

Via Crucis in metropolitana

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08 aprile 2020

Tredicesima stazione

Gesù è deposto dalla Croce

Fermata Balduina

Mi piace viaggiare su questo tragitto.
A differenza delle gallerie della metro qui pare una cosa diversa...
Il treno è a due piani e io sono al secondo.
Anche la gente, la maggior parte seduta, voglio ora pensarla serena,
nonostante lo sguardo sul piccolo schermo che hanno davanti.
Una donna parla al telefono di cose segrete rivelandole a tutti...
un ragazzo vicino sente musica in cuffia,
un bimbo si appoggia con fatica alla mamma.
In questo strano preludio alla notte
penso al buio serale del venerdì di passione.
Allo sguardo di chi stava lì, presso la croce, atterrito dal grido del Signore. Quale fu il dolore della Madre, di Giovanni, delle donne?
Chi prese quel corpo morto da porre per terra, per poi trasportarlo al sepolcro?
Al termine di questa giornata tanti sono i corpi e le anime
deposti sulla gelida terra.
I palazzi che sono di fuori nascondono vite e morti che non posso sapere.
Eppure, tra tanti a me sconosciuti, mi piace vedere Maria.
Madre di fiducia, Madre di fede robusta, Madre dolorosa e forte.
Lei prese Gesù tra le braccia, per presentarlo al mondo.
È Lei a dirci oggi che non c’è deposizione
che non aspetti una nuova esaltazione.
Guardandomi intorno vedo una mamma e un bambino.
È appoggiato alla donna e legge un fumetto appena comprato.
Il mondo lo chiama disabile.
Lei lo bacia e lo chiama Giovanni.

di Paolo Ricciardi
Vescovo ausiliare di Roma