Condanna di Mosca e Pechino

Trump taglia i fondi all’Oms

epa08363316 US President Donald J. Trump delivers remarks during a news conference in the Rose ...
15 aprile 2020

«L’epidemia poteva essere contenuta alla sua origine con pochi morti. Si sarebbero salvate migliaia di vite e si sarebbero evitati danni economici». Queste le parole pronunciate ieri dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha duramente criticato l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) affermando di tagliare i contributi statunitensi all’agenzia Onu. «L’Oms ha gestito male e insabbiato la diffusione del coronavirus» ha detto Trump. «Una delle decisioni più pericolose e costose dell’Oms è stata la sua opposizione alle restrizioni ai viaggi dalla Cina e da altri Paesi». Trump ha spiegato che i contributi Usa saranno sospesi fino a quando non sarà stata fatta chiarezza sulle modalità in cui la crisi è stata gestita.

Immediata la replica del segretario dell’Onu, António Guterres. «Non è il momento di ridurre le risorse per le operazioni dell’Oms o di qualsiasi altra organizzazione umanitaria nella lotta contro il coronavirus. Questo è il momento dell’unità» ha spiegato Guterres.

Dure critiche sono giunte da Mosca e Pechino. «Consideriamo molto allarmante la dichiarazione di Washington sulla sospensione dei finanziamenti all’Oms» ha detto il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov. «Questo è il segno di un approccio egoista delle autorità statunitensi a ciò che sta accadendo nel mondo nel pieno della pandemia». Pechino, dal canto suo, ha invitato Washington ad «adempiere ai suoi doveri». Se saranno tagliati i fondi Usa, «tutti i paesi ne saranno colpiti».