Nella Giornata mondiale della Terra il Papa chiede alla comunità internazionale un piano condiviso contro le minacce alla casa comune

Non c’è futuro per l’uomo se si distrugge l’ambiente

This photo taken on September 29, 2019 shows a child wading through the trash filled and polluted ...
22 aprile 2020

E a Santa Marta prega perché l’Europa ritrovi l’unità fraterna sognata dai padri fondatori


«Non c’è futuro per noi se distruggiamo l’ambiente»: nella Giornata mondiale della Terra — e in coincidenza con il quinto anniversario dell’enciclica Laudato si’ — il Papa ha usato parole forti per richiamare l’urgenza di «un piano condiviso» dalla comunità internazionale volto a «scongiurare le minacce contro la nostra casa comune».

All’udienza generale di mercoledì 22 aprile, in occasione della cinquantesima edizione dell’Earth Day, il Pontefice ha voluto unirsi all’iniziativa promossa dall’Onu, vedendovi «un’opportunità per rinnovare l’impegno ad amare» il creato ed esortando a prendersi cura di esso e «dei membri più deboli della famiglia umana».

«Come la tragica pandemia di coronavirus ci sta dimostrando», ha esordito Francesco, «soltanto insieme e facendoci carico dei più fragili possiamo vincere le sfide globali». Ecco perché, ha aggiunto, «dobbiamo crescere nella coscienza» che «a causa dell’egoismo siamo venuti meno alla nostra responsabilità di custodi e amministratori della terra». In proposito ha espresso apprezzamento all’opera dei «movimenti internazionali e locali» impegnati a «risvegliare le coscienze» e per questo — ha aggiunto riferendosi all’attivismo dei più giovani — «sarà ancora necessario che i nostri figli scendano in strada per insegnarci ciò che è ovvio». Allo stesso modo il Papa ha elogiato «i popoli originari» e la loro «saggezza del “buon vivere”», cioè «del vivere in armonia con la terra», raccomandando di seguirne l’esempio per «ritrovare il senso del sacro rispetto» per il pianeta.

Ma pur incoraggiando a «convergere insieme da ogni condizione sociale e dare vita anche a un movimento popolare “dal basso”» — perché «ciascuno di noi può dare il proprio piccolo contributo» — Francesco è ben consapevole dell’importanza primaria di «quanti hanno autorità». Da qui l’appello «a guidare il processo che condurrà» alla cop15 sulla biodiversità e alla cop26 sui cambiamenti climatici. «Questi due incontri sono importantissimi», ha concluso.

In precedenza durante la quotidiana celebrazione del mattino a Casa Santa Marta, il Papa aveva pregato per l’Europa, affinché ritrovi l’unità fraterna sognata dai padri fondatori.

L'udienza generale