Appello per il rispetto dei diritti nonostante l’emergenza

L’Onu: si rischia una catastrofe umanitaria

(FILES) In this file photo taken on December 18, 2019 UN High Commissioner for Human Rights Michelle ...
28 aprile 2020

«Malgrado l’emergenza coronavirus imponga ai governi di adottare misure straordinarie, è necessario continuare a rispettare lo stato di diritto per evitare una catastrofe per i diritti umani». È l’avvertimento lanciato ieri dall’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet.

«Data la natura eccezionale della crisi, è chiaro che gli Stati hanno bisogno di poteri supplementari per affrontarla. Tuttavia, se lo stato di diritto non viene rispettato, l’emergenza sanitaria rischia di diventare una catastrofe per i diritti umani, i cui effetti nefasti supereranno di gran lunga la pandemia stessa», ha affermato Bachelet in una nota. L’Onu, prosegue l’Alto commissario, è particolarmente preoccupata per le leggi introdotte in alcuni Paesi in cui si fa riferimento a «reati vaghi, a volte associati a pene severe e che alimentano i timori che possano essere usate per mettere la museruola alla stampa e arrestare critici e oppositori». I governi «non dovrebbero usare i poteri di emergenza come arma per mettere a tacere l’opposizione, controllare la popolazione o rimanere al potere» ha avvertito Bachelet.

L’appello alla protezione dei diritti umani al tempo della crisi sanitaria è stato rilanciato anche dal segretario generale dell’Onu, António Guterres, che ha ricordato soprattutto il dramma di milioni di bambini costretti a rinunciare alla scuola. «I giovani stanno subendo un forte impatto. Oltre 1,54 miliardi di bambini e ragazzi non vanno a scuola, giovani rifugiati, sfollati e altri coinvolti in conflitti o disastri ora sono ancora più vulnerabili». Anche prima dell’attuale crisi «i giovani stavano affrontando enormi sfide: uno su cinque era già fuori da istruzione, formazione o lavoro, uno su quattro è stato colpito da violenza o conflitti, ogni anno 12 milioni di ragazze diventano madri quando sono ancora bambine». Queste frustrazioni e il fallimento nel risolverle da parte di coloro che sono al potere «alimentano il calo della fiducia nelle istituzioni» ha avvertito Guterres. «Quando prende piede tale ciclo è fin troppo facile per i gruppi estremisti sfruttare rabbia e disperazione, e sale il rischio di radicalizzazione». Guterres tuttavia si è detto «incoraggiato» dal fatto che sono state costruite reti globali per supportare i giovani costruttori di pace e le Nazioni Unite si stanno sforzando di integrare questa agenda in tutta l’organizzazione.

Intanto, il bilancio del coronavirus si aggiorna di ora in ora. Il numero di casi di coronavirus nel mondo ha oltrepassato quota tre milioni: è quanto emerge dall’ultimo conteggio aggiornato della Johns Hopkins University. Il quadro globale della progressione del virus fornito dall’università americana indica 3.003.303 contagi, mentre il numero dei decessi è 207.583.

«Lo strumento più potente contro il virus è la solidarietà» ha detto il direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, ieri, nel consueto briefing sul coronavirus ricordando l’iniziativa internazionale lanciata venerdì con l’Onu per accelerare lo sviluppo e la distribuzione di un vaccino. «Come con il vaccino contro l’ebola così l’Oms sta svolgendo un ruolo chiave per il vaccino contro il covid-19», ha detto sottolineando che «lo sviluppo di un antidoto contro il coronavirus è stato accelerato grazie al lavoro fatto in passato dall’Oms e i suoi partner su altri coronavirus».

Il direttore dell’Oms ha sottolinea il rischio di una seconda ondata del virus. «La seconda ondata è nelle nostre mani. Se agiremo bene potremo evitarla, ma nel farlo sono necessari interventi non solo nazionali, ma anche regionali e globali» ha detto. «Stiamo imparando ogni giorno qualcosa su questo virus — ha aggiunto Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico per il coronavirus dell’Oms — ma una cosa molto importante sono i primi dati che ci vengono dagli studi siero-epidemiologici condotti in alcuni paesi, che segnalano come una larga fetta della popolazione sia ancora suscettibile al virus. Ci sono ancora molte persone che possono essere infettate. Se allentiamo il lockdown quindi dobbiamo rimanere vigili, continuare a studiare con approfondimenti come questo la situazione e identificare quanto prima i nuovi casi». Inoltre, «dallo studio che diversi virologi stanno effettuando in tutto il mondo sulla struttura del virus possiamo concludere che fino adesso il covid-19 si è comportato in modo abbastanza stabile e i cambiamenti che ci sono stati erano previsti» ha aggiunto l’esperta dell’Oms.

Nel frattempo, le Olimpiadi in Giappone potrebbero subire un ulteriore ritardo a causa dell’emergenza sanitaria.

«Se la pandemia non sarà sotto controllo nel 2021, i Giochi olimpici saranno annullati» ha sottolineato il presidente del comitato organizzatore delle Olimpiadi a Tokyo, Yoshiro Mori, in un’intervista al giornale giapponese «Nikkan Sports». I Giochi sono già stati rinviati; non sono possibili ulteriori rinVII. Ricordando quindi che in precedenza i Giochi sono stati cancellati soltanto in tempo di guerra, Mori ha paragonato la lotta contro il coronavirus a quella contro un «nemico invisibile». Ma ha anche rassicurato che, se la pandemia sarà tenuta con successo sotto controllo «terremo le Olimpiadi in pace la prossima estate».