La vicinanza del Papa ai venditori che non possono lavorare

I giornali di strada una risorsa per poveri e senzatetto

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27 aprile 2020

Pubblichiamo il testo della lettera — resa nota oggi, lunedì 27 aprile — che il Papa ha scritto martedì scorso «al mondo dei giornali di strada».

d.s.m., 21 aprile 2020

La vita di milioni di persone, nel nostro mondo già alle prese con tante sfide difficili da affrontare e oppresse dalla pandemia, è cambiata ed è messa a dura prova. Le persone più fragili, gli invisibili, le persone senza dimora rischiano di pagare il conto più pesante.

Voglio allora salutare il mondo dei giornali di strada e soprattutto i loro venditori che sono per la maggior parte homeless, persone gravemente emarginate, disoccupate: migliaia di persone che in tutto il mondo vivono e hanno un lavoro grazie alla vendita di questi giornali straordinari.

In Italia penso alla bella esperienza di Scarp de’ tenis, il progetto della Caritas che permette a più di 130 persone in difficoltà di avere un reddito e con esso l’accesso ai diritti di cittadinanza fondamentali. Non solo. Penso all’esperienza degli oltre 100 giornali di strada di tutto il mondo, che sono pubblicati in 35 diversi Paesi e in 25 lingue differenti e che garantiscono lavoro e reddito a più di 20.500 senzatetto nel mondo. Da molte settimane i giornali di strada non sono venduti e i loro venditori non possono lavorare. Voglio esprimere allora la mia vicinanza ai giornalisti, ai volontari, alle persone che vivono grazie a questi progetti e che in questi tempi si stanno prodigando con tante idee innovative. La pandemia ha reso difficile il vostro lavoro ma sono sicuro che la grande rete dei giornali di strada del mondo tornerà più forte di prima. Guardare ai più poveri, in questi giorni, può aiutare tutti noi a prendere coscienza di quanto ci sta realmente capitando e della nostra vera condizione. A tutti voi il mio messaggio di incoraggiamento e di fraterna amicizia. Grazie per il lavoro che fate, per l’informazione che date e per le storie di speranza che raccontate.

Franciscus

 

Dare voce agli invisibili


È riunito nella Rete internazionale Insp (www.insp.ngo), il «mondo dei giornali di strada» cui Papa Francesco ha voluto rivolgere un messaggio di incoraggiamento in questo tempo di pandemia di covid-19, a causa della quale da molte settimane gli “straordinari” streetpapers, come li definisce il Pontefice, non sono stampati in formato cartaceo e i loro venditori non possono lavorare. È un mondo popolato da donne e uomini fragili, invisibili, che sta particolarmente a cuore a Papa Bergoglio: lo testimoniano le due interviste rilasciate nel 2015 all’olandese «Straatnieuwse» e nel 2017 all’italiano «Scarp de’ tenis», mensile promosso dalle Caritas Ambrosiana e nazionale. Con oltre vent’anni di presenza “on the road”, il più diffuso diario della strada in Italia esce ininterrottamente, ogni trenta giorni dal febbraio del 1996 ed è venduto soprattutto in prossimità delle parrocchie di dodici città: da Milano, dov’è nato, a Napoli, Torino, Vicenza, Venezia, Firenze, Rimini, Verona, Napoli, Genova, Como e Cagliari. Per una diffusione totale di ventimila copie ogni mese, che danno lavoro a più di 150 individui con difficoltà gravi, emarginati, disoccupati, o bisognosi di integrare redditi minimi. Dalla vendita infatti possono trattenere metà del prezzo di copertina. Intanto, in attesa di poter tornare a stampare e a vendere in mezzo alla strada, «Scarp de’ tenis» esce soltanto in formato digitale sull’edicola virtuale www.social-shop.it. E il prossimo numero, in uscita il 9 maggio, conterrà uno speciale dedicato a Papa Francesco e al suo messaggio.