Videomessaggio del cardinale Czerny al Celam

Giustizia ambientale: la risposta sinodale della Chiesa

 Giustizia ambientale:  la risposta sinodale della Chiesa  QUO-165
18 luglio 2025

«È ormai davvero il tempo di far seguire alle parole i fatti»: lo ha detto — riprendendo quanto affermato da Leone XIV nel messaggio per la 10ª Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato — il cardinale gesuita Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale (Dssui), in un videomessaggio inviato al webinar organizzato ieri, 17 luglio, dal Consiglio episcopale latinoamericano e dei Caraibi (Celam) e dalla Rete di Chiese e miniera.

L’occasione è stata la presentazione degli Orientamenti pastorali delle Chiese cattoliche di fronte all’attività mineraria, volti a guidare l’impegno ecclesiale di fronte alle molteplici sfide generate dall’attività estrattiva in America Latina. Tale documento è frutto di un incontro svoltosi nell’ottobre 2024 tra sedici vescovi latinoamericani, residenti in regioni segnate da conflitti derivati dallo sfruttamento minerario.

«La giustizia ambientale è strettamente legata alla giustizia sociale», ha ricordato il cardinale Czerny, evidenziando come spesso l’attività mineraria sia accompagnata da «degrado ambientale, violazioni dei diritti umani, sfollamenti forzati, violenza e perdita dei mezzi di sussistenza». Con il risultato che più cresce l’estrazione mineraria, più «cresce la sofferenza umana».

Di fronte a tutto ciò, ha ribadito il prefetto del Dssui, la Chiesa deve rispondere in modo veramente sinodale così da essere costruttrice di pace, impegnata con i poveri e con la giustizia. Al riguardo, gli Orientamenti rappresentano uno strumento prezioso per riflettere su temi quali «il debito ecologico e i danni che l’attività estrattiva provoca nei territori e in coloro che vi abitano», come già indicato «in modo profetico» sin dal 2015 da Papa Francesco, nell’enciclica Laudato si’.

Le Linee-guida pubblicate ieri, inoltre, «possono assumere una duplice funzione: essere un punto di arrivo e un “faro” che orienta l’azione pastorale dei vescovi e di tanti operatori pastorali; ma anche essere un punto di partenza, uno strumento di ispirazione, collaborazione e apprendimento reciproco sui temi della costruzione della pace, della miniera, dello sviluppo umano integrale e dell’ecologia integrale». Infine, dal cardinale Czerny è giunto l’auspicio che tale documento «sia un ulteriore segno dell’impegno della Chiesa cattolica nella tutela della casa comune».