
Pubblichiamo alcuni stralci di un articolo del padre gesuita Arturo Elberti — consultore teologo del Dicastero delle Cause dei santi — sulla testimonianza di fede di Carlo Acutis che sarà canonizzato insieme a Pier Giorgio Frassati il prossimo 7 settembre 2025. Il testo integrale dell’articolo si può leggere sul sito del Dicastero delle Cause dei santi.
Nei primi mesi del 2006, mi trovai di passaggio presso il Collegio Leone XIII di Milano, retto dalla Compagnia di Gesù. Era l’orario del termine delle lezioni e trovandomi con il padre spirituale, questi mi indicò, tra i giovani studenti, uno di loro, qualificandolo come un «ragazzo spiritualmente impegnato e dal temperamento solare». Era il giovane Carlo Acutis.
Dopo alcuni anni ho avuto modo di poter approfondire, attraverso biografie e studi, la figura di questo adolescente che era defunto dopo alcuni mesi di quello stesso anno. In tal modo sono venuto a conoscenza della sua vita. Insieme ad un giovane studente di ingegneria informatica iniziò a curare e a occuparsi del sito internet della sua parrocchia e nello stesso anno progettò il nuovo sito internet per il volontariato dell’Istituto Leone XIII, promuovendo e coordinando la realizzazione degli spot sempre per il volontariato di molte classi nell’ambito di un concorso nazionale, per il quale trascorse l’intera estate del 2006 ad ideare il sito per tale progetto. Aveva organizzato anche il sito internet della Pontificia Accademia «Cultorum Martyrum». Ma la sua personalità e la sua figura racchiudevano diversi aspetti e per la sua affabilità e cordiale ilarità era sempre al centro dell’attenzione dei suoi amici.
Ma che cosa distingue Carlo da tanti suoi coetanei? Nel corso della sua esistenza, molto presto ha scoperto una Persona singolare: Gesù Cristo, e di Lui, crescendo, si innamora profondamente. Fin da piccolo l’incontro con il Signore cambia la sua vita. Carlo trova in Lui l’Amico, il Maestro, il Salvatore, la Ragione stessa della sua esistenza. Senza di Lui nel suo vivere quotidiano, non si comprende nulla della vita di Carlo, in tutto simile a quella dei suoi amici, ma che custodisce in sé un invincibile segreto. Grazie alle guide spirituali, fonda la sua vita su due colonne fondamentali: l’Eucaristia e la Madonna.
Sin da ragazzo la sua vita è interamente eucaristica: non solo ama e adora profondamente il Corpo e il Sangue di Gesù, ma ne accoglie in sé l’aspetto oblativo e sacrificale che espliciterà durante la sua ultima malattia. Partecipa alla Celebrazione Eucaristica quotidiana e dedica molto tempo alla preghiera silenziosa di adorazione davanti al Tabernacolo. Come lui stesso comunicava al suo padre spirituale: «Dal Mistero eucaristico, imparo a comprendere l’infinito Amore del Signore per ogni uomo».
L’altra colonna fondamentale su cui costruisce la sua vita è la Madonna: a Lei consacra più volte tutta la sua esistenza; a Lei ricorre nei momenti della necessità, certo che Maria nulla rifiuta. È impossibile parlare di Carlo, senza considerare la sua forte devozione alla Madonna. È fedele alla recita quotidiana del Rosario, diffonde la devozione mariana tra i conoscenti.
Nei primi giorni d’ottobre 2006, è colpito da una malattia, giudicata inizialmente come una semplice influenza, e diagnosticata successivamente con più realismo come una gravissima forma di leucemia, di tipo M3, considerata la forma leucemica più aggressiva e quindi incurabile. Fu ricoverato in ospedale. Conservava la sua serenità e giovialità fino alla fine, anche nei momenti più critici del male, ormai certo del prossimo incontro con Dio, edificando con il suo comportamento e con le sue parole chi gli era accanto. Riceve l’Unzione degli infermi e il Viatico. Sorride a tutti con uno sguardo bellissimo, con un coraggio senza pari. Muore alle 6,45 del 12 ottobre 2006, a soli 15 anni.
La canonizzazione di questo giovane cristiano ha suscitato molto interesse ed attese. Senza dubbio non sono mancate opinioni divergenti che hanno fatto dire e individuare la figura di questo beato in modo alquanto distorto. La sua canonizzazione, fortemente voluta da Papa Francesco, non intende elevare agli onori degli altari un teologo, né tanto meno un Dottore della Chiesa. Essa intende dimostrare che anche oggi i giovani cristiani possono vivere la fede evangelica in modo coerente e totalizzante ed avere un rapporto con il sacramento dell’Eucaristia che permetta loro di celebrare il mistero salvifico di Cristo ed avere un rapporto vivo con Lui presente in mezzo a noi.
Carlo Acutis va compreso nella sua varietà spirituale e apostolica. Egli non è solo il frequentatore della celebrazione e dell’adorazione eucaristica, ma da essa ha saputo trarre la forza per testimoniare il Vangelo, punto centrale della sua giovane esistenza. I testimoni hanno evidenziato le linee portanti della sua fede: il suo amore verso l’Eucaristia, i sacramenti, la Vergine Maria e la testimonianza e la fedeltà nei confronti della Dottrina cattolica. Altri giovani sono stati e saranno proposti dalla Chiesa al popolo di Dio: santa Maria Goretti, il beato Piergiorgio Frassati e molti altri. Nessuno di loro è un teologo, ma hanno saputo trarre dal rapporto con l’Eucaristia e con la Beata Vergine Maria la forza di testimoniare la loro fede. Tra loro sarà annoverato anche il giovane Acutis.