L’amore
In occasione dell’inaugurazione della sua nuova sede, in via della Pigna 13/ a a Roma, la Pontificia accademia di teologia (Path) ha organizzato un incontro sul significato della teologia. Il convegno, che si è svolto ieri 7 novembre a Palazzo Maffei Marescotti, ha visto la partecipazione del vescovo presidente della Path, Antonio Staglianò, dell’arcivescovo Edgar Peña Parra, sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato, di monsignor Giovanni Cesare Pagazzi, segretario del Dicastero per la cultura e l’educazione, e di padre Giuseppe Marco Salvati, prelato segretario della Path.
Monsignor Staglianò ha iniziato il suo intervento con la citazione in lingua originale di un verso di Johann Christian Friedrich Hölderlin, poeta tedesco considerato tra i più grandi della letteratura mondiale: «Chi ha pensato il più profondo, ama il più vivente». E ha spiegato: «Vi accolgo così perché quando un pensiero è autentico nasce dalla vita e termina nella vita. Ha fatto bene il Papa, a cui va la nostra gratitudine, in Dilexit nos, a spiegare qual è l’origine del pensiero». Francesco, infatti, nell’ultima enciclica cita un filosofo coreano, il quale afferma che alla sua origine non c’è un pensiero ma una scossa emozionale. Così Staglianò si è chiesto: «Qual è questa scossa emotiva che la Path ha da un anno ricevuto per immaginare un pensiero profondo?». E ha risposto che è, sicuramente, Ad theologiam promovendam, il “motu proprio” che il Papa ha pubblicato il 1° novembre dell’anno scorso per rinnovarne gli statuti. «È una fonte di grande ricchezza questa lettera apostolica», ha ribadito il presidente della Path, che può ispirare davvero i credenti «ad aiutare il vissuto della gente, la sua vita di fede, la testimonianza cristiana in società plurireligiose e multietniche, con una visione dell’umano che risulti resiliente alla società dell’ipermercato» nella quale siamo immersi. Monsignor Staglianò ha affermato che «con questi statuti di Papa Francesco abbiamo inventato figure nuove» come gli interlocutori referenti, persone che possono essere anche diversamente credenti, atei razionalisti, chi crede di non credere, per lavorare insieme a una società italiana e mondiale, dato che la Path ha un raggio d’azione universale, che sia più solidale e meno individualista, come Fratelli tutti e Laudato si’, encicliche che si possono definire sociali ma non meno teologiche, insegnano. La novità è che si è pensato di diffondere sul territorio cenacoli teologici a cui, nell’ultimo intervento, ha accennato padre Salvati.
Il vescovo presidente ha inoltre sottolineato che «il problema teologico non è se Dio esiste o non esiste. Semmai questo è un problema filosofico o psicologico, tanto che ne parla Freud. Ma il fatto che una ragazza indossi un vestito da migliaia di euro e che guadagni per questo è un problema teologico e nessuno se ne accorge». Perché la questione è: «L’umanità di cui mi compiaccio è quella bella e buona di Gesù» che porta con sé valori quali amicizia e solidarietà o è di un altro tipo? «Questa sede può diventare un pensatoio», ha ribadito Staglianò, per orientare la vita delle persone «secondo un progetto di illuminismo cristico. Stiamo inaugurando non la nuova sede della Path, ma la sede della nuova Path. Essa risulta nuova in quanto non ha più il solo volto accademico del passato ma si è dotata, perché gli statuti lo permettono, di un volto sapienziale tramite i cenacoli teologici che non sono salotti per intellettuali, tanto che accanto c’è il volto solidale per dimostrare che la fede è tale se la teologia opera per mezzo della carità».
È seguito quindi il discorso di monsignor Peña Parra, di cui si dà conto nell’articolo a fianco, che ha illustrato come la Path costituisca un tassello per il rinnovamento di tutta la curia vaticana, secondo la Praedicate Evangelium.
Monsignor Pagazzi, dal canto suo, ha sottolineato come «ripensare il pensiero è l’invito esplicitamente rivolto alla Path con il “motu proprio” Ad theologiam promovendam che ne rinnova gli statuti». Ha tenuto, così, una vera e propria lectio magistralis sul significato della parola “sapienza”, a partire dal Primo testamento, facendo emergere come essa non abbia nulla di strettamente intellettualistico, «essendo più vicina al senso pratico che alla cultura libresca». Staglianò ha infine concluso con l’annuncio che il Papa affida alla Pontificia accademia di teologia la “chiesa degli artisti” (la basilica di Santa Maria in Montesanto) a piazza del Popolo e con un verso di Karol Wojtyła: «L’amore mi ha spiegato tutto, l’amore è stato tutto per me e io ammiro questo amore dovunque esso si trovi». La teologia della Path, infatti, vuole puntare sull’amore dovunque esso si trovi. (simone caleffi)