Papa Francesco è in Indonesia, tappa iniziale del lungo viaggio internazionale — il quarantacinquesimo del pontificato — che lo porterà anche in Papua Nuova Guinea, dunque per la prima volta in Oceania, poi a Timor-Leste e a Singapore. Atterrato stamane, martedì 3 settembre, all’aeroporto internazionale di Jakarta, dopo essere partito nel pomeriggio di ieri, il vescovo di Roma è tornato in Asia a un anno di distanza dalla visita compiuta in Mongolia, segno di un’attenzione costante a questo continente che risale alle origini della sua vocazione, quando sognava di recarsi in Giappone nel solco della grande tradizione missionaria della Compagnia di Gesù. Nella capitale indonesiana ad accoglierlo ha trovato il timido sorriso di due bambini in abiti tradizionali che gli hanno offerto fiori in segno di benvenuto. E benché l’agenda “ufficiale” non prevedesse in questa giornata altri impegni, un’altra cerimonia di accoglienza “fuori programma” gli è stata riservata all’arrivo nella nunziatura apostolica, sua residenza durante il soggiorno in terra indonesiana che si protrarrà fino a venerdì prossimo, 6 settembre. Nella sede della rappresentanza pontificia, che sorge nei pressi di Merdeka Square, la piazza centrale della città, ha trovato infatti ad accoglierlo una delegazione di una quarantina di persone tra orfani, anziani, malati, poveri e rifugiati. Ad accompagnarli chi si occupa ogni giorno di assicurare loro assistenza: le suore domenicane, il Jesuit Refugee Service (Jrs) e la Comunità di Sant’Egidio.
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03 settembre 2024
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