Giovanni Papini in una immagine suggestiva e incisiva, quella dello “svegliatore notturno”, scrive: «In un mondo dove tutti pensano soltanto a mangiare e a far quattrini, a divertirsi e a comandare, è necessario che vi sia ogni tanto uno che rinfreschi la visione delle cose, che faccia sentire lo straordinario nelle cose ordinarie, il mistero nella banalità, la bellezza nella spazzatura... È necessario uno svegliatore notturno, ...che smantelli per dar posto alla luce».
Durante la Veglia pasquale le campane ci hanno portato l’annuncio che il nostro “svegliatore notturno” è risorto! Cristo, nostra Pasqua è risorto e vivo.
È necessario e urgente che ci lasciamo risvegliare dal torpore dell’indifferenza, dalla sazietà, dalla superficialità. È necessario e urgente che lo “svegliatore” Cristo inquieti le nostre coscienze, susciti in noi domande di senso: «faccia sentire lo straordinario nelle cose ordinarie», il mistero e la bellezza che si nascondono sotto il velo comune della realtà quotidiana.
La risurrezione di Cristo ci incoraggia a ricominciare da capo. E per rendere possibile questa rinascita, sono indispensabili la grazia di Dio e la nostra volontà. «È così bello ciò che incomincia» (Arthur Rimbaud).
Diceva Marco Aurelio: «Non sconfortarti né scoraggiarti. Se non ti riesce, ricomincia!». Possiamo e dobbiamo rinnovarci ogni giorno. Bisogna adottare il principio di rialzarci più spesso di quanto noi non cadiamo. «Tutto sta nel ricominciare ogni giorno: questa è la vita!» ( A. J. Cronin).
di Leonardo Sapienza
Il Vangelo in tasca
Domenica 31 marzo, Pasqua di Risurrezione
Prima lettura: At 10, 34. 37-43;
Salmo: 117;
Seconda lettura: Col 3, 1-4;
Vangelo: Gv 20, 1-9.