Il messaggio di Papa Francesco alla conferenza di Panamá

Le “tre vie”
per tutelare gli oceani

 Le “tre vie”  per tutelare gli oceani   QUO-054
06 marzo 2023

«L’oceano non ha confini politici o culturali. Le sue correnti attraversano il pianeta, evidenziando l’interconnessione e l’interdipendenza tra comunità e Paesi»: parte da questa sottolineatura il messaggio di Papa Francesco, a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, inviato all’ottava conferenza sull’oceano svoltasi a Panamá il 2 e 3 marzo, sul tema Il nostro oceano, la nostra connessione.

«Dono del Creatore», «patrimonio comune» da utilizzare «in modo equo e sostenibile» e da trasmettere alle generazioni future «in buone condizioni», l’oceano — si legge nel messaggio — va guardato nell’ottica di «una visione integrale dell’ecologia, come proposto dall’enciclica Laudato si’». Anche perché, continua il documento, sono molteplici i fattori che ne mettono a rischio la sussistenza in modo allarmante, come ad esempio l’inquinamento e l’acidificazione delle acque, la pesca illegale ed eccessiva, il preoccupante sviluppo dell’industria estrattiva sui fondali marini. Si tratta di fenomeni che hanno anche ricadute ben note «sulla biodiversità, sulla produzione alimentare e sulla salute».

Ma il messaggio pontificio non dimentica altri drammi legati al mare e all’oceano: «le tragedie dei migranti in difficoltà, il traffico di esseri umani», le difficili condizioni di lavoro dei marittimi, le tensioni geopolitiche nel settore, l’innalzamento del livello delle acque e l’erosione delle coste.

Non tutto, però, è perduto, afferma il Pontefice, perché «l’oceano può essere un fattore di unione, un vettore di collegamento, una causa comune». Sarà bene, tuttavia, procedere lungo tre direzioni: la prima include l’ascolto «del grido dei poveri e del grido della Terra», così che vengano riviste «con serietà e urgenza le strategie di crescita basate sullo spreco e sul consumismo, su modelli ingiusti e insostenibili di produzione, trasporto, distribuzione e consumo». In tal modo, si potrà ridurre «il debito ecologico che devasta i continenti» e gli oceani, provocando anche migrazioni difficili. La seconda direzione da seguire è quella della collaborazione «per proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini, costieri e fluviali» e per rafforzare «sia un approccio responsabile, sia l’educazione e la cultura ecologica necessarie» alla tutela e all’uso saggio degli oceani.

Infine, la terza via suggerita dal messaggio di Papa Francesco è quella di un’amministrazione efficace, coordinata e commisurata «alle dimensioni e alla complessità del bene da proteggere» quale è l’oceano. Ciò significa sistemi di governance che puntino sulla sussidiarietà, sull’integrazione di tutti i punti di vista, «sulla trasparenza nel processo decisionale e sul follow-up nella sua attuazione, per il bene comune dell’intera famiglia umana». «Lavorando in queste direzioni — conclude il Pontefice nel suo messaggio— ci sarà sempre speranza».