Sul dialogo teologico con la Chiesa assira dell’Oriente

Le immagini simboli di unità

 Le immagini simboli di unità  QUO-019
24 gennaio 2023

Il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa assira dell’Oriente ha recentemente prodotto un documento originale per la sua metodologia e il suo linguaggio. Dopo aver affrontato le questioni cristologiche in una prima fase — coronata nel 1994 dalla dichiarazione congiunta di Giovanni Paolo ii e del Patriarca Mar Dinkha — e le questioni sacramentali in una seconda fase, culminata nel 2017 in una Dichiarazione congiunta sulla “vita sacramentale”, la terza fase del dialogo doveva affrontare le questioni ecclesiologiche. Tuttavia, invece di partire, come fa la maggior parte dei dialoghi teologici che trattano questo tema dai diversi attributi o note della Chiesa, dalle sue istituzioni o dai suoi sacramenti, i membri del dialogo cattolico-assiro hanno deciso di concentrare le loro riflessioni su un tema che nessun dialogo aveva ancora affrontato in quanto tale: le immagini della Chiesa.

Nel Nuovo Testamento la Chiesa è presentata con varie immagini e figure che erano già state tratteggiate nei libri dei profeti. Ispirandosi a queste immagini, i Padri della Chiesa e le varie tradizioni liturgiche hanno sviluppato molti altri tipi e simboli. La Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa assira dell’Oriente ha quindi deciso, in questo nuovo documento, di soffermarsi su alcune immagini della Chiesa sviluppate dai Padri latini e siriaci dei primi secoli. L’obiettivo era mostrare che queste immagini, comuni a entrambe le tradizioni, anche se talvolta espresse e comprese con sfumature diverse, possono aiutarci a trovare insieme i fondamenti di un’ecclesiologia comune.

Dopo la presentazione delle tre immagini classiche che ci mettono in contatto diretto con il mistero della Chiesa nella sua dimensione trinitaria — quelle del popolo di Dio, del Corpo di Cristo e del tempio dello Spirito santo — il documento (intitolato Le immagini della Chiesa nella tradizione patristica siriaca e in quella latina) menziona altre sei immagini importanti che ne derivano: l’immagine della sposa, che esprime l’unione intima, incondizionata e indissolubile tra Cristo e la Chiesa; l’immagine della Chiesa madre, che mostra che la vita cristiana è un processo progressivo; l’immagine della vite, che indica la vitalità e la crescita misteriosa della Chiesa e la morte spirituale di coloro che si staccano dal tralcio o che rifiutano di essere potati; l’immagine del gregge, che illustra l’amore del Buon Pastore per ogni membro della Chiesa, soprattutto per quelli che si sono smarriti; l’immagine della Chiesa come “ospedale spirituale” i cui degenti sono bisognosi di cure; l’immagine della nave, che sottolinea la natura soteriologica ed escatologica della Chiesa, che raggiungerà la sua piena perfezione solo nella gloria del cielo. Per ciascuna di queste immagini il documento presenta i fondamenti biblici e poi gli sviluppi patristici, sia della tradizione latina che di quella siriaca, e ne trae alcune conclusioni teologiche.

Queste diverse immagini, comuni alla tradizione latina e a quella siriaca, mostrano innanzitutto che l’ecclesiologia dei Padri dei primi secoli — soprattutto quella dei Padri siriaci, fedeli alle tradizioni midrashiche della Chiesa primitiva giudeo-cristiana — è formulata in un linguaggio tipologico e simbolico piuttosto che in presentazioni concettuali e sistematiche. Queste immagini sono polisemiche e si arricchiscono a vicenda a seconda delle loro associazioni. A esempio il vino, simbolo di sapienza o di ebbrezza, e la coppa, simbolo di comunione o di rabbia, possono essere associati a molte altre realtà: la vite, l’uva, il vignaiolo, la vendemmia, il torchio, il sangue, il giudizio, i sacramenti. Tuttavia, al di là della molteplicità di significati, queste immagini sono tutte legate a Cristo (come pietra, pastore, sposo, architetto, vignaiolo, medico, timoniere) e presentano quindi una visione essenzialmente cristocentrica della Chiesa.

Come mostra opportunamente il documento, queste immagini illustrano tre aspetti essenziali della Chiesa. In primo luogo, il suo aspetto di comunione: la comunione con il Corpo di Cristo nell’unità dello Spirito, l’alleanza della sposa e dello sposo, l’unione della vite e dei tralci. In secondo luogo, l’aspetto dinamico della Chiesa: è un popolo in cammino, un edificio in costruzione, una vite che cresce, una nave in viaggio. In terzo luogo, l’aspetto che sant’Agostino definiva Ecclesia permixta, cioè la natura “mista” della Chiesa: la sposa è a volte fedele e a volte infedele, la vite è a volte fertile e a volte sterile, nei campi crescono sia la zizzania che il buon grano (cfr. § 43). Infine, queste immagini della Chiesa hanno un grande valore ecumenico e ci invitano a riflettere sull’unità dei cristiani. La Chiesa, infatti, è il popolo di Dio a cui tutti sono chiamati a far parte, è il Corpo di Cristo in cui ogni membro è necessario, è il tempio dello Spirito santo sempre in costruzione, è la madre che desidera riunire i suoi figli, è la nave in cammino verso l’unità, è la tunica di Cristo senza cuciture e senza divisioni.

Il 19 novembre 2022 Papa Francesco ha ricevuto, insieme a Mar Awa iii , nuovo Patriarca della Chiesa assira dell’Oriente, i membri della Commissione mista che aveva approvato questo documento lo stesso giorno. Riferendosi a questo studio, il Papa ha sottolineato l’attualità del linguaggio dei Padri per far conoscere il messaggio evangelico: «Questo linguaggio semplice, universale e accessibile a tutti, è più simile a quello di Gesù e dunque più vivo e attuale: parla ai nostri contemporanei più di tanti concetti». Infatti, lo scopo del dialogo teologico non è solo quello di guardare al passato per trovare le fonti della Chiesa indivisa, ma anche di annunciare insieme il Vangelo ai nostri fratelli e sorelle di oggi in un linguaggio che possa essere da loro compreso. Come ribadisce Papa Francesco, «è importante che nel cammino ecumenico ci avviciniamo sempre di più, non solo tornando alle radici comuni, ma anche annunciando insieme al mondo d’oggi, con la testimonianza di vita e con parole di vita, il mistero d’amore di Cristo e della sua sposa, la Chiesa».

Le immagini della Chiesa presentate da questo nuovo documento del dialogo cattolico-assiro non solo ci aiutano a recuperare i fondamenti di un’ecclesiologia comune, ma sono simboli di unità che possono ispirarci oggi nel nostro cammino verso la piena comunione.

di Hyacinthe Destivelle
Reverendo officiale della Sezione orientale del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani