L’angolo delle certezze perdute... e talvolta ritrovate

Come il letto di una casa nuova

 Come il letto di una casa nuova  ODS-006
30 dicembre 2022

Una mattina molto, molto presto, mentre, come si dice, ero all’ultimo sonno, venni svegliato da rumori che provenivano a non più di trenta metri dal posto che era diventata la mia nuova dimora (provvisoria, speravo). Stranamente, non mi davano fastidio più di tanto.

Mi sveglia di botto (semmai il mio potesse chiamarsi sonno) e piano piano, lemme lemme, mi avvicinai al luogo dal quale giungevano quei rumori.

Superato l’ultimo cespuglio e giunto nei pressi di una piazzola, vidi tre o quattro operai che stavano riordinando i loro attrezzi da lavoro. Quando furono completamente spostati, mi si stagliò davanti una panchina nuova di zecca!

La sensazione fu quella di quando apri la porta di una nuova casa (o quasi…): la “mia” panchina era stata distrutta e bruciata un paio di mesi prima.

Quando gli operai si allontanarono a distanza “di sicurezza”, mi avvicinai con una certa circospezione. Giunto a pochi passi da “lei”, mi guardai di nuovo intorno con la paura di essere fermato sul più bello. Alla fine mi sedetti e provai la sensazione di quando si dorme per la prima volta nel letto di una casa nuova…

Era grande e un po’ scomoda, ma con il passare dei giorni — e delle notti — cominciai a familiarizzare con lei.

In tutto quel tempo passato sotto le stelle (sic!), avere un posto qualsiasi dove tornare (anche una panchina, sì!) aveva un’importanza fondamentale per chi è nelle mie condizioni.

Cominciai a temere di rimanere ancora una volta senza, e piano piano mi allontanavo ogni giorno di più. Ma una sera, tornando, trovai la sorpresa di una persona seduta sulla “mia” panchina. Che fare?

Furio