Le reazioni al discorso di Putin
Manifestazioni in diverse città, oltre 1.300 arresti

Russia, fughe
proteste e repressione

Russian police officers detain a person during an unsanctioned rally, after opposition activists ...
22 settembre 2022

L’ordine di Putin della mobilitazione parziale in Russia, con il richiamo di 300.000 militari riservisti, ha alimentato il panico tra coloro che temono di essere presto coinvolti direttamente nella cosiddetta «operazione militare speciale» in Ucraina. E così migliaia di persone si sono riversate negli aeroporti del Paese.

In poche ore tutti i voli in partenza per Turchia, Georgia e Armenia — Paesi verso i quali i russi possono ancora viaggiare con relativa facilità — sono stati esauriti: gli altri avevano invece prezzi proibitivi, anche 5 volte uno stipendio medio russo. Chi non è potuto fuggire per via aerea ci sta provando via terra. Centinaia di persone si sono infatti dirette verso l’unico varco ancora aperto con l’Europa, la frontiera con la Finlandia, dove si segnalano file chilometriche di auto.

Quasi contemporaneamente, migliaia di persone hanno aderito alle manifestazioni indette contro la decisione di Putin. Le proteste hanno avuto luogo in almeno 38 città del Paese e, indicano gli analisti, sono state le più massicce proteste in Russia da quelle successive all'avvio dell'intervento militare in Ucraina, a fine febbraio. Fra le città coinvolte Mosca e San Pietroburgo, ma anche Ekaterinenburg, Ufa, Perm, Krasnojarsk, Irkutsk, Novosibirsk, Tomsk, Samara e Belgorod, quasi al confine con l’Ucraina, dove arrivano molti profughi dal Donbass. La polizia è immediatamente intervenuta, procedendo all’arresto oltre 1.300 manifestanti.