La storia di Sabrina Efionayi nel suo «Addio, a domani»

Sull’altalena di due identità
e di due famiglie

 Sull’altalena di due identità  e di due famiglie  QUO-213
17 settembre 2022
Chi siamo? Da dove veniamo? Di quale destino siamo l’ultimo anello? A volte è difficile rispondere a queste domande, specie se siamo cresciuti senza una madre, senza un padre. Ci sentiamo inevitabilmente irrisolti, ci manca un pezzo, qualcosa che non riusciamo neanche a definire. È la stessa cosa che accade a Sabrina Efionayi, nella vita e nel romanzo (autobiografico) che scrive: solo che sì, lei, che un padre non l’ha vissuto, ha (addirittura) due madri. Una è quella che le ha dato il sangue che le scorre nelle vene, Gladys; l’altra, Antonietta, è quella che l’ha cresciuta e le ha insegnato a parlare, a scrivere, a comprendere il mondo. Si intitola Addio, a domani. La mia incredibile storia vera (Torino, Einaudi, 2022, pagine 192, euro 16) questo libro che, molto probabilmente, cerca di rimarginare ...

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