La storia
Con lo spirito
14 settembre 2022
Le porte sono sempre aperte. Di notte e di giorno. L’accoglienza nella parrocchia di Oujda, in Marocco, non ha orari. C’è sempre qualcuno a ricevere gli immigrati con lo spirito del samaritano: accudire chi soffre, chiunque esso sia, qualunque storia lasci alle sue spalle. «Non ci guida niente altro che la solidarietà», spiega Edwin Osaleh Duyani, missionario della Consolata e parroco di Oujda: «Non abbiamo altri fini né vogliamo offrire altro che un messaggio di amore verso chi viene da esperienze durissime». La Chiesa cattolica a Oujda è presente da decenni. Un’eredità lasciata dai colonizzatori francesi. E francese era il parroco quando, nel 2019, un gruppo di missionari della Consolata arriva nella zona. «Stavamo progettando di impegnarci a favore dei migranti», ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati