· Città del Vaticano ·

I precari, poeti sociali alla radice di un nuova società

 I precari, poeti sociali  alla radice di un nuova società  QUO-185
13 agosto 2022
Prex, precis: è la preghiera che presta la radice al nome del lavoratore contemporaneo, il precario appunto, colui che vive in maniera intermittente e occasionale, saltuaria e pericolante, la propria attività professionale. «Ottenuto con preghiere, concesso per grazia», recita la Treccani alla voce precario, suggerendo l’associazione per cui il lavoro può diventare un bene da implorare, sempre revocabile, per ottenere il quale è necessario in certi casi chiedere con insistenza e deferenza. Ma questo è il modo in cui ci si rivolge agli idoli — che, non a caso, chiedono sacrifici umani — e della preghiera è soltanto una amara parodia. Se è vero che i laici, il cui compito è di consacrare a Dio il mondo (Lumen gentium, n. 34), compiono quest’opera in larga misura ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati