Stagione di fuoco

TOPSHOT - This handout photograph released by Service departemental d'incendie et de secours (SDIS ...
11 agosto 2022

L’Europa brucia: sono numerosi, infatti, i Paesi del continente che stanno vivendo da mesi il dramma di incendi devastanti. I più gravi si riscontrano in Francia, in particolare nella prefettura della Gironda, a sud-ovest del Paese. Finora, sono quasi 6.800 gli ettari di pineta andati in fumo a causa di un rogo divampato martedì pomeriggio a Saint-Magne. Più di mille i vigili del fuoco impegnati ad arginare le fiamme, ma è una lotta impari: le temperature roventi e i terreni inariditi dalla siccità rischiano di alimentare gli incendi di ora in ora. Oggi il primo ministro del Paese, Elisabeth Borne, è in visita presso il dipartimento della Gironda, insieme al ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, il quale ha dichiarato di avere «grandi sospetti» sul fatto che l’incendio sia stato appiccato da piromani.

Dal suo canto, su Twitter, il capo dell’Eliseo, Emmanuel Macron, informa che cinque Paesi europei (Germania, Grecia, Polonia, Romania e Austria) andranno in aiuto della Francia per far fronte agli incendi. «La solidarietà europea è al lavoro — afferma il presidente —. Nessuno sarà dimenticato». Le ricadute sulla popolazione, intanto, sono pesantissime: circa diecimila persone sono state evacuate nelle zone comprese tra la Gironda e Landes, tra cui tutti i 700 abitanti del paese di Moustey.

Anche il Portogallo lotta contro le fiamme: da sabato scorso, la provincia di Covilhã è avvolta da un grande rogo contro il quale sono impegnati un migliaio di vigili del fuoco e circa 300 mezzi, mentre a Matosinhos, nei pressi di Oporto, nei giorni scorsi è andata in fiamme una fabbrica di vernici. Le conseguenze del disastro hanno raggiunto anche le acque del mare, costringendo l’agenzia nazionale per l’Ambiente a imporre il divieto di balneazione in cinque spiagge della zona.

Dal Portogallo all’Italia lo scenario non cambia: questa mattina un nuovo incendio, forse doloso, è divampato nella zona di Duino, nei pressi di Trieste, con la conseguente chiusura dell’autostrada. Si tratta del quinto rogo che interessa la zona del Carso, nell’arco di sole tre settimane, mentre continua a essere presidiata l’area di San Dorligo della Valle, al confine con la Slovenia, dove nei giorni corsi si è verificato un vasto incendio boschivo. È stato domato, invece, l’incendio divampato ieri nella discarica comunale di Trento. Ad essere coinvolto è stato un deposito di stoccaggio da 560 tonnellate di ingombranti. Le cause delle fiamme sono ancora da chiarire. Anche in Liguria non si fermano i roghi che, finora, hanno divorato oltre 605 ettari di terreno. Imperiese e Savonese le zone più colpite, tanto che tra il 6 e l’8 agosto, nella sola area di Albenga, sono andati in fumo 400 ettari. L’allarme incendi, legato all’ondata di calore di questa estate di fuoco, riguarda anche la Gran Bretagna, Paese alle prese con una siccità record che ha seccato i prati su vasta scala e obbligato le compagnie del settore idrico a introdurre alcune restrizioni.

E le previsioni non sono incoraggianti, poiché nei prossimi giorni sono attese temperature fino a 36 gradi. La preoccupazione per l’assenza di pioggia riguarda, in realtà, tutto il continente europeo: secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Ue per la siccità, nel 45 per cento del territorio del continente la mancanza di risorse idriche ha già raggiunto il livello di attenzione, mentre per il 15 per cento è ormai allarme dichiarato.