11 agosto 2022
«Ogni scatto, un racconto. Ogni racconto, una storia»: è questo il motto di Francesco Malavolta, fotogiornalista, da oltre vent’anni impegnato a documentare i flussi migratori in Europa, restando lontano dalle spersonalizzazioni che vedono nei migranti solo numeri e problemi. Al telefono con il nostro giornale, la sua voce pacata, musicata dall’accento calabrese, emerge dal brusio di sottofondo di un aeroporto: Malavolta è in partenza per Malta e poi, da lì, per Lampedusa. Non a caso, due terre di sbarchi disperati, due isole di approdo per «un’umanità caparbia che un passo alla volta guadagna centimetri di libertà», sottolinea.
L’incontro con la fotografia, per lui, è stato casuale. «È stata lei a scegliere me — racconta —. Nel 1994 ero a Brindisi per fare ...
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