Filastrocche e incantesimi dal paese di San Fele in Lucania

Sul monte di Abuna Jacob

 il canto della montagna  QUO-181
09 agosto 2022
«Come due spicchi di una mela aperta, come due ali di un vecchio angelo» è San Fele, tra due montagne, scriveva qualche anno fa Franco Arminio, approdato nel Vulture per conoscere Assunta Finiguerra, dopo aver letto le sue rime petrose e scontrose in dialetto lucano. Un origami di pietra posato sui monti, in mezzo a pascoli e castagneti. Cielo e terra, visibile e invisibile, economia e natura non sono separati in questa terra felice di nome e di fatto — i secoli si sono portati via qualche sillaba; il nome è quello del vescovo di Tibari venerato a Venosa — dove i valori della Laudato sì (enciclica sociale, non solo verde, che parla di cura del Creato, non solo di ecologia “facile”) non sono parole ma hanno un nome e un cognome, si possono incontrare per strada. Nella stretta di mano del sindaco Donato ...

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