Osip Mandel’ŝtam sull’atto del leggere

Non basta uno sguardo Ci vuole un occhio allenato

 Non basta uno sguardo Ci vuole un occhio allenato  QUO-167
23 luglio 2022
In un passaggio de Il francobollo egiziano, un racconto di Osip Mandel’štam del 1927 (cito dall’edizioneSobranie sočinenij v 4 tomach, Moskva, 1993-1999), il protagonista fa questa osservazione: «I libri si sciolgono come ghiaccioli portati in camera. Ogni cosa mi sembra un libro. Dov’è la differenza tra un libro e una cosa?». Sembra una nota di passaggio di un io che vede sgretolarsi la realtà e il mondo attorno a sé in una sorta di esperienza onirica, ma in realtà si tratta di un appunto sulla fisiologia della percezione di cui Mandel’štam darà testimonianza anche in altri contesti. Per esempio una rappresentazione della metamorfosi del libro in cosa è offerta all’improvviso, come in un risveglio, in una pagina del Viaggio in Armenia del 1933: «Ieri leggevo ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati