Un ricordo dello scrittore italo-sloveno Boris Pahor

Il testimone
della città dei morti

 Il testimone  della città dei morti   QUO-122
30 maggio 2022
Antifragile. Pensando alla lunga, lunghissima vita (per poco non ha raggiunto i 110 anni) dello scrittore Boris Pahor viene in mente una categoria messa a fuoco dal filosofo Nassim Nicholas Taleb, talmente celebre da essere stata soprannominata il darwinismo del ventunesimo secolo: l’antifragilità. Ovvero quella forza che trae la sua energia, paradossalmente, da ogni singola ferita subita. Quella tenacia che sgorga proprio da quello che sembrerebbe, apparentemente sottrarre energia, ma innesca risorse inaspettate e imprevedibili; una misteriosa sorgente interiore che invita, anzi, quasi costringe a ripartire dopo ogni colpo basso della sorte. E di colpi bassi, di ferite profonde, di traumi insanabili ne ha ricevuti tanti, Pahor, nella sua postazione di frontiera e di confine, in senso geografico e metafisico, perseguitato dal ...

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