L’arcivescovo Gallagher a Lviv per testimoniare la vicinanza e la solidarietà del Papa

Rispondere con la speranza alla tragedia della guerra

 Rispondere con la  speranza alla tragedia della guerra  QUO-114
19 maggio 2022

Si è conclusa in un clima di grande partecipazione e raccoglimento la prima giornata di visita in Ucraina di monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, giunto nel Paese anche per testimoniare la vicinanza e l’empatia di Papa Francesco nei confronti di un popolo in guerra ormai da 84 giorni.

Nella cattedrale di Lviv, uno degli edifici ecclesiastici più antichi dell’Ucraina, sopravvissuto indenne anche al regime comunista, monsignor Gallagher in serata si è raccolto in un intenso momento di preghiera accompagnato dall’arcivescovo di Lviv dei Latini e presidente della Conferenza episcopale ucraina, monsignor Mieczysław Mokrzycki.

La giornata è stata densa di incontri con i vertici religiosi e i rappresentanti istituzionali della città. In mattinata, ad accogliere il segretario per i Rapporti con gli Stati al valico di frontiera nella località di Korczowa, tra la Polonia e l’Ucraina, è stato lo stesso arcivescovo Mokrzycki accompagnato dall’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash; di qui, scortato da un efficiente apparato di sicurezza, il presule è giunto presso il palazzo della Curia arcivescovile nel centro della città, per poi ripartire alla volta del complesso arcivescovile greco-cattolico per un fraterno incontro con monsignor Igor Vozniak, arcivescovo di Lviv, monsingor Volodymyr Hrutsa, vescovo ausiliare, ed altri vescovi greco-cattolici della regione.

Tra i momenti più toccanti di questa prima giornata di viaggio, l’incontro con due differenti gruppi di sfollati ucraini ospitati presso la parrocchia di San Giovanni Paolo ii e presso il monastero benedettino di San Giuseppe; in totale, circa duecento persone, prevalentemente giovani madri con bambini e anziani. Questi due centri della comunità cattolica latina, tuttavia, sono arrivati ad ospitare complessivamente oltre quattrocento persone in fuga dai bombardamenti e dai combattimenti tuttora molto violenti in ampie aree del Paese.

In due distinti momenti, monsignor Gallagher si è rivolto alle persone sfollate assicurando la preghiera e la partecipazione del Papa per le angosciose sofferenze che il conflitto in corso ha loro inflitto. E ha ribadito la speranza che la pace possa presto ritornare in tutta l’Ucraina. «In queste poche ore — ha detto l’arcivescovo — ho potuto già ascoltare molte testimonianze delle vostre sofferenze, del vostro coraggio e del vostro grande spirito di solidarietà».

Ed è proprio la solidarietà — concorda dal suo canto monsignor Mokrzycki — la chiave sulla quale puntare per quella che sarà la futura ricostruzione dell’Ucraina, quando la follia della guerra avrà termine. Sarà infatti attraverso lo spirito di solidarietà emerso in questi giorni che si potrà cercare di ricostruire la società nazionale e gli uomini che la compongono.

Nel celebrare la Santa Messa in privato presso la cappella della residenza dell’arcivescovo di Lviv, monsignor Gallagher, in una breve omelia, si è detto convinto del momento storico che la Chiesa cattolica sta vivendo in Ucraina, in particolare per le sfide cui i pastori sono chiamati a rispondere con grande amore e vicinanza al proprio gregge. Una situazione che trasforma un momento terribile come quello della guerra in un momento di speranza, in cui tutti hanno l’opportunità di dimostrare di essere fermamente radicati in Cristo.

Giovedì 19 e venerdì 20 maggio, il segretario per i Rapporti con gli Stati concentrerà la sua visita nella capitale, Kiev, dove si svolgeranno importanti incontri istituzionali ed ecumenici e dove l’arcivescovo toccherà con mano le sofferenze degli ucraini visitando alcuni luoghi divenuti simbolo di questa guerra.

di Stefano Leszczynski