Pascal e Rossellini
14 maggio 2022
Il Blaise Pascal di Roberto Rossellini arrivava 50 anni fa in televisione. Era il 16 maggio 1972; la sera dopo sarebbe andata in onda la seconda (e ultima) puntata di questo ritratto rosselliniano dalla testa ai piedi: costruito per parlare (a tutti) di un uomo straordinario e del rapporto col suo tempo. La sostanza asciutta, l’essenziale corposo, la paratassi accurata, lo studio rigoroso del personaggio declinato nella scelta di blocchi narrativi fondamentali, strettamente biografici o più legati alla ricostruzione del suo pensiero, confermavano la scelta ormai consolidata, ma non stanca, di un regista sinceramente desideroso di costruire una relazione virtuosa tra televisione e masse: da qualche anno, ormai, Rossellini lavorava a questa magnifica intuizione, all’ambiziosa impresa di costruire una sorta di ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati