Durante l’udienza all’Enac l’auspicio del Pontefice di fronte ai quotidiani bombardamenti in Ucraina

Cieli di pace

 Cieli di pace  QUO-109
13 maggio 2022

Le compagnie aeree non lascino il personale senza lavoro


Di fronte al «desolante scenario» della «terribile guerra in Ucraina, segnata quotidianamente da bombardamenti aerei... preme più forte al nostro cuore la speranza che i cieli siano sempre e soltanto cieli di pace». Lo ha sottolineato il Papa nel discorso a dirigenti e personale dell’Ente nazionale per l’Aviazione civile italiana (Enac), ricevuti nell’Aula Paolo vi nella tarda mattinata di oggi.

Cari dirigenti e operatori dell’Enac, buongiorno e benvenuti!

Sono lieto di incontrarvi e di rivolgere il mio benvenuto a ciascuno di voi, ai vostri familiari e ai rappresentanti dei vostri partners internazionali. Ringrazio il Presidente per le sue parole, che hanno evocato le finalità dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile.

Voi fate parte del multiforme settore del trasporto aereo, che merita di essere incoraggiato e sostenuto, poiché tra quelli più colpiti dalla pandemia. L’aviazione civile ha contribuito allo sviluppo del mondo contemporaneo, avvicinando popoli lontani tra di loro e facendoli conoscere. Voi mettete al servizio della società professionalità e strutture per garantire la sicurezza del volo e dei passeggeri, sia durante le operazioni aeronautiche sia a terra in ambito aeroportuale. Tale attività, oltre ad essere strumento efficace di regolazione e controllo dei voli, ha assunto le caratteristiche di un prezioso bene sociale.

Colo vostro lavoro, infatti, offrite un servizio indispensabile alla Nazione e ai cittadini, contribuendo notevolmente a svilupparne la vocazione europea e mondiale. Migliaia di passeggeri possono raggiungere altre città e Paesi, per lavoro, per turismo, per esigenze familiari, e così accostare varie culture e tradizioni. In questo modo, si favoriscono conoscenze, collaborazioni e scambi reciproci in ambito culturale, economico e religioso. Quant’è importante il vostro lavoro per lo sviluppo di queste relazioni umane e sociali a livello internazionale! Di fronte alla ricorrente tentazione di tornare ad erigere barriere nazionali, risalta ancora di più che la vostra opera è al servizio dell’incontro e della fratellanza.

In stridente contrasto con questa prospettiva sono i casi in cui l’aviazione viene usata come strumento di offesa, di distruzione, di morte. Lo stiamo vedendo purtroppo anche in questa terribile guerra in Ucraina, segnata quotidianamente da bombardamenti aerei. Di fronte a questo desolante scenario, preme più forte al nostro cuore la speranza che i cieli siano sempre e soltanto cieli di pace, che si possa volare in pace per stringere e consolidare rapporti di amicizia e di pace. L’aviazione è amicizia, è incontro!

Una vostra preoccupazione è anche quella di attuare adeguati programmi al fine di prevenire gravi incidenti sui mezzi di trasporto. A questo proposito, auspico che la Giornata nazionale “Per non dimenticare”, ideata per ricordare le vittime del tragico incidente di Linate, sia occasione per sensibilizzare le realtà interessate all’aviazione civile sulla centralità del passeggero e il valore di ogni singola persona. Vi incoraggio a portare avanti questo appuntamento annuale, e mi congratulo con voi perché sapete viverlo nella dimensione religiosa e umana, che per voi trova il suo punto di riferimento nella Santa Casa di Loreto, nella vostra Patrona, di cui siete particolarmente devoti.

La Madonna, che il popolo cristiano venera con speciale affetto in questo mese di maggio, ci insegna a camminare nella vita con i piedi per terra, condividendo le gioie e le sofferenze di chi ci sta accanto; e al tempo stesso, a tenere sempre lo sguardo alzato all’orizzonte del cielo, col cuore aperto a Dio e alla sua grazia che ci salva.

Cari amici, rinnovo a voi e ai vostri colleghi il mio apprezzamento per l’attività che svolgete, ben consapevole di quanto sia delicata e faticosa, soprattutto per le situazioni imprenditoriali delle diverse ditte aeree, quando devono ridurre il personale o fare società con altre ditte: per favore, bisogna tutelare le persone, che da un giorno all’altro non siano lasciate fuori senza lavoro. Il lavoro è una ricchezza. E per questo, vi esorto a lavorare tra di voi con spirito di solidarietà, sincerità e amicizia, per favorire reciproche relazioni che vi aiutino ad affrontare con fiducia anche i momenti difficili. Affido voi e le vostre famiglie alla materna intercessione della Madonna di Loreto e vi benedico di cuore. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Grazie.


Cultura dell'incontro e dell'inclusione


La comunità internazionale del trasporto aereo è pronta, dopo il Covid, a far ripartire i ponti di collegamento, convinta della «necessaria inclusione di tutti i Paesi» e auspicando la pace. Lo ha detto al Papa, all’inizio dell’udienza, il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma, presentando, in particolare, il direttore dell’aviazione ucraina, Oleksandr Bilchuk.

Questa particolare comunità, ha affermato il presidente, «è impegnata a favorire una fraternità aperta che permette di riconoscere, apprezzare e amare ogni persona al di là della vicinanza fisica, al di là del luogo del mondo dove è nata e dove abita». Insomma, ha fatto presente, una sorta di “Fratelli tutti”. E «proprio la centralità e la sicurezza del passeggero hanno avuto il merito di concorrere ad abbattere i muri che separano culture diverse e incoraggiare la cultura dell’incontro, rendendoci consapevoli dell’intima interconnessione che esiste tra tutti i popoli della terra».