Soccorrere significa amare

Dąbrowa Górnicza, Polonia. Quattro ore di macchina dal confine con l’Ucraina. È qui che Agata, giovanissima ragazza polacca, si impegna a rendere concreto il comandamento dell’amore. E lo fa mettendosi a disposizione di chi fugge dalla guerra: insieme ai suoi genitori, Agata ha accolto una famiglia ucraina composta da sette persone e, con gli amici del liceo, ha organizzato una serie di raccolte fondi per i profughi di guerra. «La nostra reazione fa la differenza — ha detto Agata al nostro giornale — la famiglia che abbiamo accolto ha visto crollare la propria casa nel centro di Kiev a causa dei bombardamenti. I loro racconti ci hanno fatto sentire piccoli e impotenti di fronte alla violenza». Accogliere per aiutare l’altro, dunque, ma anche per sensibilizzare e ridimensionare sé stessi. E farlo in tempo, ...