All’Angelus il Pontefice denuncia la bestialità del conflitto in Ucraina come atto barbaro e sacrilego e ricorda l’anniversario della “Statio orbis” in piena pandemia

Cancellare la guerra prima che la guerra cancelli l’uomo

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28 marzo 2022

«#PreghiamoInsieme, senza stancarci, la Regina della pace, alla quale abbiamo consacrato l’umanità, in particolare la Russia e l’Ucraina, con una partecipazione grande e intensa, per la quale ringrazio tutti voi». Con un tweet su @Pontifex Papa Francesco ha riproposto stamane parole pronunciate a mezzogiorno di ieri, al termine dell’Angelus domenicale. Invitando alla preghiera i fedeli presenti in piazza San Pietro e quanti lo seguivano attraverso i media, dalla finestra dello Studio privato del Palazzo apostolico, il Pontefice era tornato a denunciare la «bestialità» del conflitto in corso nell’Europa orientale, come «atto barbaro e sacrilego». Perché, aveva spiegato, «di fronte al pericolo di autodistruggersi, l’umanità comprenda che è giunto il momento di abolire la guerra, di cancellarla dalla storia dell’uomo prima che sia lei a cancellare l’uomo dalla storia». E ricordando il secondo anniversario della “Statio orbis” del 27 marzo 2020, aveva aggiunto: «Proprio due anni fa, da questa Piazza, abbiamo elevato la supplica per la fine della pandemia. Oggi l’abbiamo fatto per la fine della guerra in Ucraina».

L'Angelus del Pontefice