11 febbraio 2022
Con la pandemia si accelera la diffusione dello smart working
Europa, anno 2003: in Austria, il 10,3 per cento dei lavoratori opera in smart working; in Francia la percentuale arriva al 10 per cento, mentre in Irlanda si attesta intorno al 9,4 per cento. L’Italia, con il 3,4 per cento, è fuori dalla “top 15” stilata dall'Eurostat per le nazioni del continente.
Dissolvenza. Cambio di scena: Europa, anno 2020. In Finlandia, i lavoratori in smart working rappresentano il 25,1 per cento della popolazione, ovvero 1 su 4. In Lussemburgo e in Irlanda, le percentuali sono simili: 23 e 21,5 per cento. E l’Italia balza di colpo al tredicesimo posto della “top 15” dell'Eurostat: i dati parlano, infatti, del 12,2 per cento di lavoratori che operano da remoto. Numeri superiori a quelli della Spagna e della Polonia, ferme rispettivamente al ...
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