02 febbraio 2022
Il 3 febbraio 1556, presso il monastero della Trinità di San Sergio a Sergiev Posad a circa 70 chilometri da Mosca, moriva Maksim Grek. Il suo nome in Occidente non è molto conosciuto, eppure questo monaco athonita ha avuto una funzione importante nell’innesto della tradizione religiosa greco-bizantina nella cultura della Russia ai tempi di Basilio iii (+1533) e di suo figlio Ivan iv il Terribile (+1584). Ha quasi dei tratti leggendari il racconto, contenuto nella Narrazione su Maksim Grek (inizi del xvii secolo), del suo arrivo a Mosca nel 1518. In quella circostanza infatti Basilio «lo aveva introdotto nella sua biblioteca imperiale e gli aveva mostrato un’innumerevole quantità di libri greci». In gran parte essi appartenevano alla dote di manoscritti che la madre, Sofia Paleologo, nipote ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati