Pillole di teologia

Dio è amore per tutti

22 dicembre 2021
Un “Natale povero” racconta meglio il Natale di Gesù. Anzitutto perché mette al centro della narrazione la condizione miserevole di questa nascita, imponendo di non distrarsi troppo dal gelo e freddo di quella grotta, che è una stalla (puzzolente) e non un presepe napoletano del Seicento. Gelo e freddo dell’inverno di una notte buia, misteriosamente simboli della freddezza disumana dello scarto e dell’indifferenza di quanti, inospitali, non accolgono Maria di Nazareth e suo marito Giuseppe, perché il Figlio di Dio potesse nascere almeno in una stanza di albergo o in un luogo più dignitoso per un essere umano. Gesù — “il Verbo nella carne” — non nasce a Betlemme, ma fuori della città, estromesso dalle relazioni umane fondamentali di una società che pensa solo al proprio benessere e ...

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