13 dicembre 2021
L’analisi del panorama giovanile odierno in rapporto al lavoro, dall’inizio della pandemia, appare come un Giano bifronte: da una parte, i numeri di Neet e di giovani che lasciano i territori per cercare fortune altrove ci raccontano una lenta e inesorabile emorragia che continua da anni; dall’altra, in prospettiva odierna e futura, il mercato del lavoro è in ricerca di figure professionali che non riesce a trovare. A seconda della faccia che si guarda si può essere ottimisti o pessimisti, si può vedere il bicchiere mezzo pieno oppure mezzo vuoto.
La tragedia che potremmo sposare è quella dell’inoperosità: stare alla finestra a guardare, quasi che i problemi si risolvano da sé o che sia compito della politica affrontarli in modo esaustivo. La pandemia ci pone davanti a un bivio. Lo spreco ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati