Iniziativa con l’assistenza economico-finanziaria della Santa Sede

Un primo gruppo di rifugiati da Cipro in Italia per volere del Papa

People stand near a sign with an image depicting Pope Francis, outside the Parish Church of the Holy ...
04 dicembre 2021

«Un gesto umanitario» che sarà l’ideale prosecuzione del viaggio apostolico del Papa a Cipro. La Sala stampa della Santa Sede ha informato che «nelle prossime settimane» circa una dozzina di rifugiati sarà trasferita e accolta in Italia. Si tratta di un «segno della sollecitudine del Santo Padre verso famiglie e persone migranti», si legge in una nota, che ricorda come alcuni siano migranti salutati dal Papa al termine della preghiera ecumenica avvenuta nel pomeriggio di ieri, 3 dicembre, nella chiesa di Santa Croce a Nicosia.

«Il loro trasferimento e l’accoglienza» saranno resi possibili — ha proseguito la Sala Stampa — «grazie a un accordo tra la Segreteria di Stato, le autorità italiane e cipriote», con la collaborazione della Sezione per i migranti e rifugiati del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale e la Comunità di Sant’Egidio. Una prima dozzina di migranti beneficerà, dunque, di questa opportunità con l’obiettivo, in alcuni mesi, di estenderla in totale a una cinquantina di persone in analoghe condizioni, come spiega Giancarlo Penza, responsabile Relazioni internazionali e sviluppo della Comunità di Sant’Egidio, parlando con i media vaticani.

«È stata la volontà del Santo Padre, organizzando il viaggio — sottolinea Penza, al microfono di Massimiliano Menichetti — di fare questo gesto di accoglienza e di ospitalità da parte della Santa Sede per questo gruppo di rifugiati che si trovano a Cipro». La Comunità di Sant’Egidio ha così individuato alcuni rifugiati per ricollocarli nelle prossime settimane. «Contiamo già a metà dicembre e comunque prima di Natale — afferma — di portare il primo gruppo in Italia, che sarà composto da una dozzina di persone provenienti da tre o quattro gruppi famigliari». Complessivamente, aggiunge, dovrebbero essere «circa cinquanta persone e saranno in gran parte gruppi famigliari variamente composti tra cui anche alcune donne sole con bambini». Penza spiega poi che, tecnicamente, si tratta di «ricollocamento» che «verrà effettuato con l’assistenza economico-finanziaria della Santa Sede».

Per quanto riguarda il primo gruppo, «una volta in Italia, saranno scelti insieme alla Santa Sede i luoghi dove questi rifugiati saranno accolti e poi partirà il percorso di integrazione che durerà certamente fino a quando non avranno ottenuto l’asilo politico, complessivamente un anno. Crediamo che come abbiamo fatto per i corridoi umanitari nel passato — conclude — anche per questa operazione, questo gruppo di rifugiati potrà essere autonomo e indipendente dopo un anno dalla loro accoglienza, se il processo di integrazione andrà a buon fine come ci auguriamo».