Per toccare le piaghe dell’umanità

 Per toccare le piaghe dell’umanità  QUO-275
02 dicembre 2021

Francesco è arrivato oggi all’aeroporto cipriota di Larnaca, su un’isola che, per la sua situazione attuale e la sua storia, rappresenta uno dei fronti più dinamici per la Chiesa cattolica.

Poco prima di atterrare a Cipro, il Papa ha colto l’occasione per ricordare in un breve saluto che «sarà un viaggio dove toccheremo delle piaghe», riferendosi ancora una volta alle sofferenze che tanti migranti affrontano alle frontiere d’Europa, ma non solo. Per questo sarà importante «accogliere tutti i messaggi», ha affermato Francesco, indossando sul viso la mascherina anticovid-19 durante il tradizionale scambio di saluti con i 77 operatori della comunicazione presenti sul volo. Il Pontefice ha percorso tutto il corridoio dell’aereo salutandoli uno ad uno.

L’Airbus A320 del primo volo papale Ita Airways — la nuova compagnia aerea italiana, dopo la chiusura della storica Alitalia — con la bandiera bianca e gialla del Vaticano e con la sagoma color rame della bandiera di Cipro, è atterrato alle 15.05 locali sotto uno splendido sole e una temperatura gradevole. «We love you» è stato il canto a squarciagola del gruppo di bambini che attendevano il Papa a bordo pista.

Sulla pista di Larnaca, inaugurata nel 1974 dopo la chiusura forzata dell’aeroporto di Nicosia a causa dell’invasione turca, il nunzio apostolico Adolfo Tito Yllana e il capo del Protocollo sono saliti a bordo del velivolo per dare il benvenuto a Francesco, che una volta sceso dalla scaletta anteriore si è diretto verso la presidente del Parlamento, la deputata del partito di maggioranza, il Raggruppamento democratico (Disy), Annita Demetriou (prima donna a ricoprire questo incarico nel Paese) che l’ha accolto insieme ai bambini vestiti in abiti tradizionali. Il Santo Padre ha anche salutato esponenti della Chiesa locale e ringraziato con un sorriso i bambini che gli hanno offerto doni.

Dopo la guardia d’onore dei soldati in uniforme con i colori arancio e verde della bandiera cipriota, insieme alla presidente si è diretto verso una sala riservata per il ricevimento ufficiale. Qui si è svolto un breve scambio di saluti di protocollo.

È la seconda volta che un Pontefice visita Cipro — Benedetto xvi è stato qui il 4 giugno 2010 — seguendo le orme dei “grandi missionari”, come gli apostoli Paolo e Barnaba.

A Cipro, Francesco intende portare parole di conforto alla sparuta minoranza cattolica del Paese, migliorare le relazioni con gli ortodossi e rafforzare il ruolo storico di quest’isola mediterranea come ponte tra Occidente e Oriente.

Situata in un crocevia di continenti e civiltà, contesa da egizi, greci, fenici, ebrei, romani, bizantini, ottomani e britannici, Cipro, una delle isole più grandi del Mediterraneo, vive sulla propria pelle tutte le tragedie e le speranze del Medio Oriente, e il Papa è venuto qui per celebrare l’Eucarestia, il fulcro dell’unità della Chiesa.

Cipro è divisa in due dal 1974, con una metà di origine greca integrata nell’Unione europea e un’altra turca, isolata dalla comunità internazionale. Il Papa dormirà proprio nella “linea verde” che le separa, perché è in questa zona neutrale che si trova la nunziatura, sulla frontiera che rappresenta il punto di scambio tra Europa e Oriente.

Negli ultimi due secoli, la regione dell’Egeo è stata oggetto di costanti conflitti per il controllo del passaggio strategico tra Occidente e Oriente, per un certo periodo anche come potenziale sbocco sul Mediterraneo per l’ex Unione Sovietica. Essendo una zona di collegamento tra Medio Oriente, Nordafrica ed Eurasia, è ovvio che tutte le grandi potenze che aspirano a un ruolo di peso a livello internazionale abbiano mostrato interesse e volontà di essere concretamente presenti nella regione, che si parli del mar Egeo o di Cipro, o di entrambi.

Attorno a questa visita nel Mediterraneo orientale, il trentacinquesimo viaggio apostolico internazionale, si intrecciano vari elementi e livelli di interpretazione. Essa segue i passi del cammino di ecumenismo e dialogo intrapreso da Francesco in tutti gli anni del suo pontificato, ponendo l’accento sulla fratellanza e sul rifiuto della violenza, formalizzati nella sua enciclica Fratelli tutti, in cui inoltre egli ha rafforzato la critica dell’economia politica della globalizzazione, e ha intrecciato la sua ecologia politica con l’analisi dei flussi economici e migratori, dei conflitti bellici e geopolitici.

Un altro obiettivo fondamentale del viaggio del Pontefice è migliorare le relazioni della Chiesa di Roma con quella ortodossa, e in particolare con la Chiesa greca, per costruire un cammino comune basato sul dialogo.

Come in ogni viaggio apostolico, il Papa apre uno spazio in cui respirare, trasmette una speranza che riscalda l’animo e invita a condividere il suo coraggio, confidando nell’intervento dello Spirito Santo.

La Chiesa ortodossa di Cipro è una delle chiese indipendenti più antiche del mondo, riconosciuta dal concilio di Efeso nell’anno 431 e riaffermata al concilio in Trullo nel 692. Da allora ha mantenuto la sua indipendenza, nonostante diverse invasioni e il protettorato britannico. L’influenza della Chiesa ortodossa ha raggiunto l’apice dopo la proclamazione dell’indipendenza dell’isola nel 1960, quando i ciprioti elessero l’arcivescovo Makarios come primo presidente della nuova Repubblica.

Dal punto di vista regionale, il Pontefice arriva in un momento importante per entrambi i Paesi. La Grecia e Cipro sono infatti pressoché soverchiate dal problema dei rifugiati che attraversano il Mediterraneo, e guardano a un’Europa che non ha voluto farsene carico. Malgrado non venga menzionata spesso nelle cronache dell’Europa occidentale, questa regione è ancora una delle più importanti del mondo dal punto di vista geopolitico.

Una volta arrivato a Nicosia, dopo aver percorso i 50 chilometri che separano l’aeroporto dalla capitale, il primo incontro del Papa sarà con sacerdoti, religiose, monache, diaconi, catechisti, associazioni e movimenti ecclesiastici nella cattedrale maronita di Nostra Signora delle Grazie, dove pronuncerà il suo primo discorso, per poi trasferirsi al Palazzo presidenziale per la cerimonia di benvenuto, la visita di cortesia al capo dello Stato e l’incontro con le autorità, la società civile e il corpo diplomatico. Per poi finire la prima giornata a Cipro con l’arrivo in nunziatura.

dalla nostra inviata
Silvina Pérez