Nei francobolli natalizi emessi dall’Ufficio filatelico e numismatico del Governatorato

Il volto dei senza tetto in quello dei Magi

 Il volto dei  senza tetto in quello dei Magi   QUO-255
09 novembre 2021

Chi si trova a passare nei pressi del colonnato di San Pietro, dove dall’Anno della Misericordia è stato aperto uno spazio di accoglienza e servizio per i senza fissa dimora, può da oggi ritrovare dei volti famigliari nei francobolli emessi dal Servizio Poste e Filatelia del Governatorato della Città del Vaticano. Nei tratti dei Magi, protagonisti del primo dei due annulli dedicati al Natale, si ritrova il profilo di chi vive in strada, di chi ha sulle spalle il senso di fallimento o di chi combatte contro una dipendenza. La straordinarietà è che a dare loro visibilità è stato Adam Piekarski, giovane polacco, anche lui uno dei tanti vulnerabili che frequentano piazza San Pietro. Lo sguardo attento dei volontari delle docce ha scoperto il suo talento, l’amore per l’arte, la passione con cui su fogli di carta riproduceva i suoi compagni di viaggio.

Accanto ai francobolli natalizi, composti dalla riproduzione della Santa Famiglia come richiamo all’Anno speciale Famiglia Amoris laetitia e dai Magi che vanno a Betlemme per adorare Gesù, ci sono i francobolli dedicati alla v Giornata mondiale dei poveri, con i fogli che riproducono la celebrazione della messa e il pranzo condiviso con loro. Si ricordano poi il ix centenario della fondazione dell’abbazia di Prémontré, avvenuta con la professione solenne di san Norberto e dei suoi 40 compagni; i viaggi del Papa nel 2020 che sono stati condizionati dalla pandemia e quindi si ricorda soltanto l’incontro di Bari: «Mediterraneo: frontiera di pace»; infine si inaugura un ideale pellegrinaggio attorno alla Terra in cammino verso il Giubileo 2025 (la prima emissione è dedicata all’Oceania).

Don Francesco Mazzitelli è vice capo ufficio   del Servizio Poste e Filatelia vaticano. Così racconta la genesi di questa sinergia per realizzare i francobolli di Natale.

Come è nata l’iniziativa?

Quest’anno i francobolli di Natale sono stati realizzati da un senza fissa dimora che frequenta le docce che Papa Francesco ha fatto predisporre vicino al colonnato nell’Anno santo della Misericordia. Questo giovane frequentava le docce e mentre aspettava il suo turno per lavarsi, dipingeva, disegnava o qualche volta portava qualche quadro realizzato dove lui dormiva. Un giorno ha portato una copia del Salvador mundi attribuito a Leonardo da Vinci, mostrando le sue qualità, le sue capacità pittoriche; poi, parlando anche con gli altri volontari, abbiamo pensato di dare un’opportunità, di fargli realizzare i francobolli di Natale. Abbiamo proposto la cosa sia all’Elemosiniere, il cardinale Krajewski, sia al presidente del Governatorato, l’arcivescovo Vérgez Alzaga. Entrambi sono stati contenti, hanno condiviso il progetto e quindi durante quest’estate si è provveduto alla realizzazione grafica dei quadri.

Nei Magi ci sono i volti dei poveri...

Dei tre magi, due sono liberamente ispirati a due persone che veramente frequentano le docce, ma il terzo invece è frutto di fantasia perché in qualche modo li rappresenta tutti. Questo progetto è stato voluto perché il Natale è la festa che rende visibile l’invisibile e nella nostra società questi nostri fratelli sono invisibili. E allora attraverso queste due immagini utilizzate per i francobolli, in qualche modo, si è voluti renderli visibili. Anche perché è il senso del servizio che i volontari svolgono alle docce. Le docce sono collocate vicino al colonnato, dalla parte in cui si entra in basilica, e chi ci entra deve in qualche modo incontrarsi o scontrarsi con queste persone. Si entra in basilica per incontrare il Signore, ma noi dobbiamo essere capaci di incontrarlo anche nei poveri e nei nostri fratelli.

Può un francobollo essere lo spunto per una catechesi sul Natale?

Certamente. San Paolo, nella Lettera ai Colossesi, dice che il figlio di Dio incarnandosi ha reso visibile il mistero di Dio. Ecco, rendere visibili i poveri è come farli uscire dal nulla, sono chiamati all’esistenza, gli viene data dignità, ed è una cosa molto importante. L’autore di questi francobolli è stato retribuito allo stesso modo degli altri artisti che collaborano con l’Ufficio filatelico.

Adam come ha reagito di fronte alla sua proposta? Che cosa può rappresentare una tale visibilità per un senzatetto considerato invisibile?

All’inizio si è un po’ intimorito perché è una persona molto umile, molto timida, quindi non voleva. I suoi compagni l’hanno incoraggiato. È stato un bel cammino arrivare a questi francobolli. Il progetto è iniziato la primavera scorsa e quindi piano piano con i suoi amici, con i suoi connazionali, abbiamo cercato di aiutarlo. E così ha prodotto questi quadri. Che cosa vuol dire per noi questa produzione? Vuol dire quello che dice il Vangelo: la promozione umana integrale, il che significa che non ci dobbiamo occupare solo dell’anima ma dobbiamo proporre una vita piena, dobbiamo proporre agli uomini e alle donne del nostro tempo una realizzazione piena, alla luce del Vangelo.

di Benedetta Capelli