Presentata dal cardinale Mauro Gambetti

La Fondazione vaticana “Fratelli tutti”

21 ottobre 2021

Arte sacra, formazione e dialogo. Sono i tre assi portanti della nascente Fondazione vaticana Fratelli tutti annunciata in questa intervista ai media vaticani dal cardinale Mauro Gambetti, arciprete della basilica di San Pietro, vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e presidente della Fabbrica di San Pietro. La Fondazione ha l’obiettivo di promuovere in stile sinodale eventi e percorsi per contribuire a realizzare un “nuovo umanesimo” in linea con il magistero di Papa Francesco.

Eminenza, quando è nata l’idea della Fondazione?

Nasce in Assisi ancora prima che il Papa scrivesse l’enciclica Fratelli tutti, come un desiderio di entrare di più dentro le problematiche e le tematiche di attualità con uno spirito di dialogo, di incontro, di condivisione per cercare di costruire insieme il futuro. Poi, dopo che il Papa ha scritto la Fratelli tutti, questo desiderio è passato dal sogno alla visione. E adesso vorremmo arrivare alla concretezza dando il via a delle attività.

La Fondazione coinvolgerà anche altri Dicasteri vaticani? Come funzionerà?

La Fondazione è composta da diversi soggetti, anche vaticani, che già si occupano di temi legati a questi grandi ambiti che toccano la vita dell’uomo. Nasce dunque in Vaticano ma si apre verso il mondo. L’intenzione è di coinvolgere anche altri soggetti appartenenti alla società civile, al mondo delle imprese, delle istituzioni. L’idea di fondo è che soltanto mettendosi insieme e guardando la stessa tematica e la stessa problematica da angolature diverse possa fiorire una direzione nella quale camminare con una visione comune.

Quale potrebbe essere il primo frutto di questa Fondazione?

Abbiamo già in mente, probabilmente all’inizio del prossimo anno, alcune iniziative legate al binomio arte e spiritualità. Pensiamo anche a qualcosa sulla formazione, partendo probabilmente dai giovani. Pensando a loro, si potrebbe pensare a una startup in qualche segmento dell’economia, della mobilità, dei temi legati al clima e all’ambiente. O se ci rivolgiamo al mondo dell’impresa, mettendo insieme persone che hanno ruoli di managerialità per dei nuovi modelli si sviluppo. E si potrebbe pensare anche a modalità nuove di fare politica, con una visione che guardi al “dopo”.

di Eugenio Bonanata