U
n cieco ai margini della strada. Chiede l’elemosina, ma soprattutto cerca la luce. Una folla insensibile, che cerca di farlo tacere, per non essere disturbata. Conclusione: il cieco riacquista la vita e la fede. La folla diventa cieca e sorda! E Cristo sa a chi dare retta!
Troppe volte noi cristiani, che dovremmo essere specchi che riflettono l’immagine e la luce di Cristo, diventiamo opachi rappresentanti di Dio. Diventiamo come quegli specchi deformanti dei luna-park, che fanno diventare una caricatura quelli che passano davanti.
Invece di trasmettere l’invito ad entrare, controlliamo severamente i documenti, fissiamo regole e orari impossibili. Diceva giustamente padre Ernesto Balducci: «Abbiamo stabilito tutte le segnaletiche per arrivare a Gesù».
Non riusciamo a sopportare il grido che disturba. Invece di includere, escludiamo! Certi nostri incontri, certe nostre liturgie sembrano fatte apposta per tenere a distanza coloro che si portano dentro un dramma, una pena... Loro gridano, e noi facciamo finta di non sentire! Burocrati del sacro!
Ci scandalizziamo che nazioni innalzino nuovi muri e nuovo filo spinato per respingere clandestini e profughi; mentre noi abbiamo scavato un recinto per impedire di parlare con Dio!
Crediamo di vedere, ma siamo noi i ciechi! Crediamo di credere, ma diamo scandalo e contro-testimonianza! Dovremmo mostrare Cristo, invece lo nascondiamo.
Dobbiamo ripetere noi l’invocazione del cieco: «Signore, abbi pietà... Fa’ che io veda!». Vedere, significa credere. Ora, se noi diciamo di credere, dobbiamo permettere anche agli altri di vedere, di toccare, di seguire Gesù. E lo possiamo fare solo con una testimonianza coerente e attraente, non respingente!
La nostra missione è di generare la fede, di farla vivere, di diffonderla. Il programma di vita per un cristiano è questo: presentare al mondo un cristianesimo ammirabile, attraente, simpatico!
Un grande impegno! Una grande responsabilità!
Il Vangelo in tasca
Domenica 24 ottobre, xxx del Tempo ordinario
Prima lettura: Ger 31, 7-9
Salmo: 125
Seconda lettura: Eb 5, 1-6
Vangelo: Mc 10, 46-52
di Leonardo Sapienza