12 ottobre 2021
«Scrivere del proprio passato è come vagare a tentoni per casa con tutte le lampadine fulminate, allungando una mano in cerca di punti di riferimento». È terribilmente onesta la voce di una delle più note scrittrici inglesi contemporanee, amata dal pubblico e dalla critica (è stata il primo autore britannico a vincere per due volte il Man Booker Prize). Con I fantasmi di una vita (Roma, 2021, pagine 230, euro 18, traduzione di Susanna Basso), ora riproposto da Fazi, Hilary Mantel restituisce valore e dignità alla sua stessa storia.
«La verità non è graziosa, pensavo, e non rende graziose le persone impegnate nella sua ricerca. La verità non è elegante; crederlo è un sentimentalismo degno di un matematico. La verità è squallida e piena di ...
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