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22 settembre 2021

La Giornata mondiale
del migrante e del rifugiato

La 107ª Giornata del migrante e del rifugiato ricorrerà domenica 26 settembre. In vista dell’appuntamento sul tema «Verso un noi sempre più grande» la sezione migranti e rifugiati del Dicastero per la promozione dello sviluppo umano integrale ha dedicato uno spazio di approfondimento e preparazione sul sito internet www.migrants-refugees.va. È così possibile leggere, e condividere, il messaggio di Papa Francesco, pubblicato in sette lingue (arabo, inglese, francese, tedesco, italiano, portoghese e spagnolo), per la Giornata che la Chiesa celebra dal 1914. «È sempre stata un’occasione — si legge sul portale — per dimostrare la preoccupazione per le diverse categorie di persone vulnerabili in movimento, per pregare per loro mentre affrontano molte sfide, e per aumentare la consapevolezza sulle opportunità offerte dalla migrazione». Interessante la sezione dedicata alle immagini con grafiche, preghiere e citazioni da poter condividere le tematiche della Giornata anche sui social media. In questi mesi, la sezione migranti e rifugiati
ha pubblicato inoltre riflessioni
teologico-pastorali raccogliendo storie e materiali, giunti dalle Chiese locali, per condividere l’impegno nella pastorale con i più vulnerabili «verso un noi sempre più grande».

L’assemblea giubilare del Consiglio
delle Conferenze episcopali europee

Si svolgerà da domani sino al 26 settembre l’assemblea giubilare del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) sul tema «Ccee, 50 anni a servizio dell’Europa, memoria e prospettive nell’orizzonte di Fratelli tutti». La sessione inaugurale della plenaria, a cui partecipano i presidenti delle Conferenze episcopali di tutta Europa, sarà aperta dalla celebrazione eucaristica presieduta da Papa Francesco. Sul sito internet www.ccee.eu in occasione del cinquantesimo anniversario del Consiglio ne viene ricordata l’istituzione, avvenuta nel marzo del 1971, la successiva approvazione di san Paolo vi e l’impegno «a promuovere “l’esercizio della collegialità nella comunione gerarchica cum et sub romano Pontefice; a favorire una più stretta cooperazione tra i vescovi e le Conferenze episcopali per promuovere e ispirare la nuova evangelizzazione; a contribuire al dialogo ecumenico per l’unità dei cristiani; a offrire una testimonianza ecclesiale nella società europea».

a cura di Fabio Bolzetta