La Statio orbis presieduta dal Papa a Budapest a conclusione del Congresso eucaristico internazionale

Pane spezzato per un mondo fraterno e accogliente

 Pane spezzato per un mondo  fraterno e accogliente  QUO-207
13 settembre 2021

L’Eucaristia innalzata verso il cielo azzurro di Budapest, davanti a centomila fedeli raccolti in preghiera nelle storica piazza degli Eroi, è l’immagine — plastica e luminosa — della Statio orbis che, dal cuore dell’Europa, ha fatto risuonare ieri un messaggio potente di fraternità e speranza in tutto il mondo. A levare in alto quell’ostia, durante la messa conclusiva del Congresso eucaristico internazionale, è stato Papa Francesco, che domenica 12 settembre ha iniziato dalla capitale ungherese il suo 34° viaggio internazionale proseguito poi in terra slovacca.

Filo conduttore di questo itinerario è proprio l’invito ad abbandonare la logica delle chiusure e delle divisioni per abbracciare quella dell’accoglienza e della solidarietà. Il Pontefice lo ha ripetuto più volte durante le sei ore trascorse a Budapest e poi ha rinnovato il suo appello nei primi incontri avuti in terra slovacca, dove è giunto nel pomeriggio di domenica e dove si tratterrà fino a mercoledì 15.

Omelia della Station Orbis