Il discorso consegnato dal Papa ai membri dell’associazione francese Lazare

Accogliere le differenze nel rispetto della dignità umana

 Accogliere le differenze nel rispetto della dignità umana  QUO-194
28 agosto 2021

Il Papa ha ricevuto nell’Aula Paolo vi stamane, sabato 28 agosto, un gruppo dell’associazione Lazare. Si tratta di duecento membri dell’organizzazione internazionale nata in Francia, che si occupa di dare una casa ai “senza fissa dimora” attraverso esperienze di coabitazione con giovani lavoratori. Francesco ne aveva incontrato una delegazione anche il 21 maggio scorso. Dopo aver ascoltato numerose testimonianze e conversato con i presenti durante l’udienza odierna, il Pontefice ha consegnato loro il discorso che pubblichiamo in una nostra traduzione dal francese.

Cari amici,

Vi porgo il benvenuto a Roma, in occasione del decimo anniversario dell’associazione Lazare. Ringrazio il vostro rappresentante per le sue cordiali parole. Saluto ognuno con affetto e, attraverso di voi, esprimo la mia vicinanza spirituale a tutti i membri della vostra associazione di diversi Paesi.

Rendo grazie a Dio per la bella esperienza che fate nella convivenza e nella fraternità vissute quotidianamente. Avete qui un’opportunità di essere, non solo per voi ma anche per il mondo, una vetrina dell’amicizia sociale che noi tutti siamo chiamati a vivere. In un ambito costellato d’indifferenza, d’individualismo e di egoismo, ci fate comprendere che i valori di una vita autentica si trovano nell’accoglienza delle differenze, nel rispetto della dignità umana, nell’ascolto, nell’attenzione all’altro e nel servizio ai più umili. In effetti, «l’amore all’altro per quello che è ci spinge a cercare il meglio per la sua vita. Solo coltivando questo modo di relazionarci renderemo possibile l’amicizia sociale che non esclude nessuno e la fraternità aperta a tutti» (Fratelli tutti, n. 94).

Nella società, vi potete sentire isolati, rifiutati e subire l’esclusione. Ma non arrendetevi, non scoraggiatevi. Andate avanti coltivando nel cuore la speranza di una gioia contagiosa (cfr. Evangelii gaudium, n. 88). La vostra testimonianza di vita ci ricorda che «i poveri sono veri evangelizzatori perché sono stati i primi ad essere evangelizzati e chiamati a condividere la beatitudine del Signore e il suo Regno» (Messaggio in occasione della v Giornata Mondiale dei Poveri, 13 giugno 2021).

Cari amici, vi invito a restare saldi nelle vostre convinzioni e nella vostra fede. Voi siete il volto d’amore di Cristo. Diffondete dunque attorno a voi questo fuoco d’amore che riscalda i cuori freddi e aridi. Non vi accontentate solo di una vita di amicizia e di condivisione tra i membri della vostra associazione, ma andate oltre. Osate scommettere sull’amore donato e ricevuto gratuitamente. Andate verso le periferie spesso piene di solitudine, di tristezza, di ferite interiori e di perdita del gusto della vita. Con le vostre parole e i vostri gesti, versate l’olio della consolazione e della guarigione sui cuori martoriati. Non dimenticatelo mai: voi siete il dono, l’oggi di Dio, avete un posto privilegiato nel suo cuore amorevole. Anche se il mondo vi rivolge uno sguardo sprezzante, voi valete, voi contate molto agli occhi del Signore. Voglio ripeterlo ancora: Dio vi ama, voi siete i suoi prediletti. Allora non vi lasciate rubare la gioia di vivere e di far vivere gli altri.

Affidando ognuno di voi e le vostre famiglie al Signore, per intercessione della Vergine Maria, imparto di tutto cuore la Benedizione apostolica a voi, ai vostri responsabili qui presenti e ai membri dell’associazione sparsi nel mondo.

Per favore, non dimenticatevi di pregare per me.